A primo impatto frenetica e caotica, spesso grigia e un po’ burbera, Milano è la città ossimorica per eccellenza in cui la quotidianità lavorativa, scandita da gesti e abitudini che diventano rituali, si incontra con uno spirito energico e giovanile all’insegna di cambiamenti e novità, in un turbinio rigoroso di gente che va e gente che viene. Per questo, ogni volta che torno a Milano, la trovo sempre un po’ cambiata, un po’ più particolare, un po’ più interessante: la verità è che bisogna imparare a viverla giocando al suo stesso gioco, casella per casella, accettando ogni tanto di fermarsi
Qualche tempo fa ho frequentato un interessate corso di aggiornamento di Storia dell’Arte , spinta dalla rabbia di saperne così poco e dalla curiosità di apprendere qualcosa di più su Lucca, la mia città adozione e soprattutto sulla vicina Firenze, meravigliosa città d’arte. E una cosa l’ho imparata bene. Che siate fan dell’omonima serie o semplici appassionati di storia, se visitate Firenze visitate anche la famiglia Medici. La famosa stirpe di banchieri governò indirettamente o direttamente la città per circa tre secoli, rendendola fulcro della politica europea e soprattutto del Rinascimento. Oggi, a Firenze, è possibile ritrovare lo stemma dei
L’aura di libertà che riveste l’ambiente universitario distinguendolo radicalmente da quello scolastico rappresenta una prospettiva così rasserenante da far venire l’acquolina in bocca a qualsiasi studente alle prese con versioni di greco, verifiche di matematica o seconde e terze lingue. Diciamocelo, le superiori non sono uno scherzo nemmeno per noi insegnanti, ma ci sono cose che anche dopo la maturità, più interiore che didattica, non cambieranno mai. Così, quando i miei ex studenti, ormai matricole, tornano a trovarmi contando i giorni che li separano dalla fine della sessione un po’ sorrido, ricordando le stesse invocazioni verso vacanze, ponti e santi
C’è chi va ad Amsterdam per vedere i musei; altri la scelgono per la vita notturna. Sono entrambe opzioni molto valide, perché la capitale dei Paesi Bassi ha una concentrazione di spazi culturali non indifferenti – dalle mete più classiche come il Van Gogh Museum a quelle più bizzarre come il Kitten Cabinet – ma anche dal punto di vista dei locali non scherza. Molti di essi aprono sin dal mattino e restano aperti fino a tarda sera, un way of living tutto olandese che non potrà che far piacere ai turisti in cerca di avventura. Io in realtà non
Aspettiamo il momento delle vacanze così intensamente che, a volte, capita di dimenticarcene. Il mese di agosto è alle porte, ma se da un lato possiamo permetterci il lusso di chiudere l’agenda e tirare un respiro (del tutto metaforico, a giudicare dal caldo torrido), dall’altro è ormai improrogabile occuparci di ciò che abbiamo rimandato all’indomani sulla scia del proverbiale prima il dovere e poi il piacere a cui, all’indecisione sulla meta da scegliere, si aggiunge la ricerca dell’offerta migliore. A differenza dell’anno scorso, questa volta ho deciso di giocare d’anticipo e prenotare per tempo la vacanza a Formentera che ho
Tempo di vacanze. Siete in procinto di visitare Barcellona, o valutate se farlo? Il capoluogo catalano è stupendo in ogni stagione, dunque il mio consiglio non può che essere “fate le valigie e partite tan aviat com sigui possible”. Okay, ma a vedere cosa? Vi ho raccolto un po’ di idee. Il Museo Picasso, innanzitutto: ovviamente dedicato al fenomenale artista spagnolo, si colloca in cinque palazzi di epoca medievale siti nel quartiere del Barri Gòtic. Le opere esposte sono oltre 4.200 e per la maggior parte riguardano il periodo giovanile di Picasso, che abitò a Barcellona durante l’adolescenza (vi si trasferì nel
Maggio e Giugno sono da anni i periodi più intensi e stressanti dell’anno. Tutte le attività relative alla chiusura del percorso scolastico si conciliano a fatica con i progetti legati all’attività di blogger. In più quest’anno oltre alla partenza del mio canale di matematica Smiling Math su YouTube , ci si è infilato anche un trasloco di mezzo. Giorgio si sta spostando in un nuovo studio.Traguardi e nuovi inizi, in un puzzle che per essere perfetto non dovrebbe perdere neanche un pezzo. Ma la perfezione non è di questo mondo e io non sono Wonder Woman. Ma questa è un’altra storia.
Ok, sembro schizzata. L’altro giorno sognavo Fuerteventura e oggi scrivo un pezzo su Bali. Ho bisogno di vacanza si vede? E soprattutto ho tanto bisogno di mare e sole. Qualche settimana fa parlavo con due amici che sono stati a fare un bellissimo viaggio in Indonesia. Molti non lo sanno, in realtà neanche io ( le mie lacune in geografia farebbero impallidire anche i miei studenti), ma l’Indonesia è uno Stato-arcipelago: il Paese, infatti, si compone di ben 17.507 isole. Eppure, almeno da un punto di vista turistico, nessuno di questi atolli può competere con Bali: soprannominata Ibiza dell’Oriente per
Se mi chiedeste 3 buoni motivi per decidermi a fissare la prossima vacanza a Fuerteventura, sommerei la voglia di benessere, al fascino selvaggio dell’isola, più il fatto che parliamo di uno dei più importanti beach break d’Europa. Sulla carta tutto straordinario, ma sarà vero che anche cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia? Primavera significa primo sole e primo caldo, fiori che sbocciano nei prati e sugli alberi, giornate che si allungano. Abbiamo da poco spostato le lancette dell’orologio in avanti e con esse si è proiettata in avanti anche la mia voglia di vacanze. Complice sarà la Pasqua che
Non ero mai stata a Venezia. E non mi sono ancora ripresa dai sensi di colpa. Non è stato facile convincerlo. 2 soli giorni a Venezia a cavallo del ponte dell’Immacolata ( che tra viaggio e ritardi allucinanti nei trasporti, sono diventati 30 misere ore), erano sembrati a Giorgio una assurda scelta masochista, a me una romantica fuga d’amore. Ovviamente siamo partiti. Non ero mai stata a Venezia. Cosa? La città delle gondole, dei canali, dell’acqua alta; la città dell’arte, del cinema, dei musei. La città dell’amore! Sì dai ho capito. Inutile insistere. Non mi sono ancora ripresa dai
Mi è stato detto molte volte che perdersi tra le strade di Parigi può rivelarsi una sensazione meravigliosa. Tre soli giorni di permanenza per la PFW, nella Ville Lumière tra sfilate e presentazioni e quel desiderio di ritagliarsi qualche ora solo per noi, per godere di questo piacere e portarci a casa quel prezioso regalo, sperimentando un insolito corpo a corpo con lo spazio. Siamo riusciti a dedicarci una mezza giornata da turisti e abbiamo circoscritto il nostro bighellonare senza meta, e soprattutto senza google maps, in una zona che non avevo mai avuto modo di visitare in altre precedenti
Photo credit IG @belenhostalet Ho sempre pensato a settembre come al mese delle seconde occasioni: rifugio delle opportunità perdute, appello straordinario per provare a realizzare quei propositi eternamente rinviati a data da destinarsi. Il periodo del domani comincio la dieta come mantra collettivo, degli abbonamenti semestrali in palestra -predestinati all’abbandono in uno scomparto remoto del portafogli- e dei viaggiatori rimandati a settembre che, a differenza degli studenti, hanno più di un motivo per essere felici. E io, tirando le somme di un’estate meno vissuta di quanto mi sarei augurata, ho sicuramente più di un motivo per invidiarli nel mese in cui
Mi porti a Menton, mi porti a Menton, mi porti a Menton? Una sorta di nenia, sistematica e scadenzata all’inizio di ogni estate. Alla fine Giorgio ha ceduto. Ti porto a Menton per 24 ore. Meglio che nulla, ho pensato. Ci sono quei posti che si insinuano nel tuo immaginario, costringendoti a pensare che forse in qualche vita passata tu possa essere stata altro, magari un sasso o forse un pesce o un uccello, in un altro luogo dal quale ti senti profondamente e misteriosamente attratta. Questa sensazione me la regalano, da sempre, New York e il sud della Francia. Menton è
Ho pensato molto in questi giorni a quale fosse il modo migliore per lasciare andare questo anno così funesto, poco promettente già dagli esordi, un anno bisestile, verso il quale mese dopo mese abbiamo più volte lanciato epiteti sempre più ingiuriosi e offensivi. E ora alle soglie del 2017, ci sentiamo invadere dalla speranza che possa essere sufficiente svegliarsi nel nuovo anno per allontanarsi dal dolore, dalle ansie e che spesso ci hanno immobilizzato. Ma sappiamo in cuor nostro che non sarà facile smettere di aver paura e i muri, minacciati o alzati per combatterla sono ancora tutti su. Difficile fare un post di
“Amo’, per Natale cosa vuoi?” “Niente” “E dai, su, ci sarà qualcosa che vorresti, un paio di scarpe, una borsa, un nuovo rossetto” “Non ho bisogno di niente, davvero” “Ovvia! Dimmi quello che vuoi che te lo prendo!” “Beh, vorrei del tempo”. Si dice che il tempo sia il regalo più prezioso che si possa fare. Ma il tempo purtroppo non ci appartiene e lo sappiamo bene, non possiamo allungarlo o restringerlo a nostro piacimento, né donarlo. Quello che è possibile invece regalare o regalarci è il tempo libero. Che non è nient’altro che uno stop nel ritmo accelarato della nostra vita lavorativa
Ho scoperto cosa c’è di più bello che andare alle terme. Andarci in compagnia dei propri amici. Solitamente si associa all’ esperienza alle terme un bisogno personale di riflessione, di recupero psicofisico o un bisogno di coccole e attenzioni da condividere in coppia. Sicuramente entrambe ottime occasioni per godere appieno di un’esperienza benefica e rigenerante ma che a mio avviso si affiancano bene anche alla possibilità di condividere relax e divertimento con gli amici più cari. Due settimane fa, io e Giorgio abbiamo trascorso insieme a Irene e Giovanni, un meraviglioso weekend alle terme presso Bagni di Pisa, lussuoso centro termale
Cosa vedere a Luleå, la porta per la Lapponia Svedese. Gammelstad Churchtown, l’esperienza con la Fat Bike e un arcipelago di 1300 isole tutto da scoprire. Circa 3 ore di macchina separano Umeå da Luleå, la città che ha segnato il nostro ingresso nella Lapponia Svedese e che vale sicuramente la pena di visitare in un road trip attraverso la Svezia. Di modeste dimensioni, è comunque la seconda città della Svezia settentrionale, situata su una penisola che si affaccia sul Golfo di Botnia, circondata da un affascinante arcipelago costituito da 1300 isole tutte da esplorare, alcune disabitate, altre punteggiate dai classici cottage estive rossi e bianchi, ben raggiungibili in barca da Luleå.
Raccontare di un viaggio lungo lungo come è stato quello attraverso il territorio svedese ha anche il lato positivo che finisci per farlo a piccole dosi, a pillole di ricordi. Questo comporta allungare la memoria di quanto i tuoi occhi hanno visto in quei giorni. E goderne ancora e ancora. Dopo la fantastica esperienza presso il FriluftsByn, l’ outdoor village del principe Jerry, nella zona di Hoga Kusten e del parco nazionale di Skuleskogen, abbiamo proseguito verso nord, direzione Umeå, (in svedese si pronuncia ümeo, ma nel dialetto locale è ime ), dove abbiamo soggiornato una notte per rilassarci, prima di dirigersi vero Luleå e la Lapponia Svedese. Umeå si trova a circa 600 km a
La terza tappa del road trip di questa estate attraverso la Svezia è stata forse la più impegnativa. Circa 500 km. Lasciata Sigtuna quasi all’alba, ma completamente rilassati dalle atmosfere di questa cittadina, ci siamo diretti attraverso la E4 verso la costa. La nostra meta: Hoga Kusten ed il parco nazionale di Skuleskogen. I vantaggi di muoversi in macchina sono ovviamente la possibilità di fermarsi ogni volta che si desideri per una semplice pausa rifocillante ma anche fare improvvise deviazioni alla scoperta di angoli caratteristici. Ci era stata consigliata infatti una breve sosta a Hudiksvall, con i suoi deliziosi cottage
Staccarsi da Stoccolma è stato un trauma. Ci sarebbe stato ancora così tanto da scoprire. Ma il nostro road trip entrava nel vivo, direzione Nord della Svezia! Ritirata l’auto, noleggiata preventivamente online, strippati all’interno con un razionalissimo tetris studiato a tavolino dai ragazzi, i nostri millemila bagagli, (non siamo tipe da zaino in spalla ahimè, vero Irene? ), abbiamo lasciato alle spalle la capitale svedese. Seconda tappa: Sigtuna, distante in realtà soltanto 40 km a nord-ovest da Stoccolma. Diario di Viaggio #2: Sigtuna: dove il silenzio è vitale Impensabile non inserirla in itinerario, dal momento che è il centro urbano più antico della Svezia
Stoccolma è stata la prima tappa del nostro Road Trip attraverso la Svezia fino al Nord, precisamente al confine con la Norvegia, in un viaggio durato 12 giorni. Non è esattamente come me l’ero immaginata. Stoccolma intendo, (una città fredda). Macchè. In realtà lo è solo per la temperatura a cui dubito riuscirei ad abituarmi. D’estate sembra di essere in autunno, l’autunno è il nostro inverno, in inverno le temperature scendono così tanto che probabilmente, freddolosa come sono, non riuscirei a mettere il naso fuori casa. Ma forse è vero che a tutto ci si fa l’abitudine. Considerando che a
Le Cinque terre: cosa vedere in un weekend. Consigli pratici su dove alloggiare e mangiare. Quando l’estate ci colpisce in pieno ma il periodo delle ferie è ancora lontano, fuggire anche solo per un weekend è più che un palliativo, in alcuni casi può essere risolutivo. In fondo dico sempre che non è indispensabile macinare tanti chilometri e affrontare luoghi selvaggi per soddisfare il nostro risvegliato senso di avventura o di curiosità. Basta andare incontro al nuovo con lo sguardo giusto, dosando sensibilità e voglia di conoscere, catturando ogni dettaglio. Quindi in occasione del compleanno di Giorgio, ho deciso di fargli un
Non disturbatemi. Sono occupata a vivere in leggerezza. Non disturbatemi. Sono occupata a svuotare i cassetti e ripulire gli armadi di tutto ciò che non serve più. A liberarmi di zavorre inutili, pensieri e rancori. Senza il peso del per sempre o delle aspettative di chi ti sta vicino. Ad accettare e lasciare andare. Non disturbatemi che sono occupata ad aprire le finestre e fare entrare aria nuova, a tuffarmi nella natura e respirare a pieni problemi. Non disturbatemi. No. Perché sto cercando musiche e spazi insoliti dove stare comoda e vivere senza freni e condizionamenti. Non disturbatemi. Sono occupata a
Il Lago di Como è un po’ come l’ago della bilancia. Nel senso che è capace di esaltare le emozioni che provi nel momento. Se ami i laghi sei già a posto; se come me sei abituata ad avere il mare a pochi km e fai un po’ la sostenuta, perché la sabbia, la salsedine, l’acqua salata e l’orizzonte lontano chi li batte, bene anche in questo caso il lago di Como ha buone chance di conquistarti e in questo caso sarà per sempre. Intanto il lago di Como, per quanto sia stato sfondo e teatro per i film cult come Star Wars
Eccomi tornata. Avrei dovuto riprendere ieri, lo so. Ma il bello di scrivere nel proprio spazio è che in fondo non devo timbrare il cartellino e i pensieri hanno i loro tempi. Filosofie del menga a parte diciamocelo in faccia, quando decidi di rallentare, non è immediato ritrovare la spinta giusta per ripartire. Poi succede che mi arriva un messaggio privato da una ragazza che mi legge da anni e che ormai è diventata una cara amica: ” E’ dal 14 agosto che non pubblichi niente?. E’ la prima volta. E’ tutto ok? “ Mi serviva una scossa per riprendermi da questo
Adoro i fuori programma, soprattutto in vacanza. Quando gli orari possono anche non essere rispettati. Quando nessuno ti aspetta la sera e si può decidere di restare o di andare. O di cambiare il percorso. La Camargue nel nostro tour non era prevista. Troviamo un B&B in zona Arles e decidiamo di buttarci sulla costa fino a raggiungere Saintes Maries De La Mer sulla punta più estrema per visitare quel paesino che sembra uscito dalla penna di un disegnatore. Casine bianche, viuzze strette, ristorantini tipici e spiagge bianchissime, mosse da un vento non fastidioso ma permanente. Se osservi bene, puoi scorgere
Gole del Verdon, Valensole e Abbazia di Senanque … a due passi dalla felicità. Ultimo giorno in Provenza, prima di dirigersi in Camargue. La lavanda in realtà poi l’abbiamo trovata e lo sfizio di una foto tra i cespugli viola ( sbiadito ) in fondo ormai soddisfatto. Ma la tentazione di fare un passaggio per il bellissimo Plateau de Valensole era intensa. Qualunque guida della zona sottolinea infatti l’importanza di attraversare l’altopiano di Valensole, dove è risaputo esserci la massima concentrazione di campi coltivati a lavanda di tutta la Provenza. La strada dritta è pressoché deserta, il sole cocente, intorno a noi
Si fa presto a dire benessere. Benessere da vivere, fughe dalla vita quotidiana, mondi suggestivi, sogni a occhi aperti. Sì… ma quanto costa il benessere? Meno di quanto si pensi, grazie a due imprenditori esteri davvero sui generis, Florentin Döring e Ariba Tanvir, lui di origine tedesca, con studi in Germania e Svizzera, laurea in Ingegneria ed un passato di manager a New York per McKinsey dove ha conosciuto Ariba (che poi è diventata sua moglie); lei indiana ma vissuta negli Stati Uniti dove ha studiato business management alla Harvard Business School e ha da sempre avuto a che fare con il
Le Ocre di Roussillon in Provenza. Da non perdere… se vuoi un po’ perderti. La Provenza è la terra dei contrasti. E’ la terra del cielo blu e della lavanda in fiore, dei villaggi assolati e arroccati con le loro persiane scrostate nei colori pastello. La provenza è la terra dei verdi declinati in tutte le loro sfumature, nelle vigne, negli ulivi, nei cipressi o nelle grandi querce. Ma quando si arriva a Roussillon, tutto a un tratto si viene avvolti da un abbraccio dorato e caldo. I colori della terra, rosso, giallo, porpora, arancio sono tutti lì, in una tavolozza di tonalità accese e
Oggi mi va di chiacchierare. E della Provenza vi ho raccontato ancora molto poco, oltre i campi di lavanda. Devo confidarvi che da vera maestrina, nei posti mi piace entrarci attraverso la porta principale e poi solo dopo perdermi per assaporarne il gusto. Avignone a mio avviso è la porta principale della Provenza, al centro della regione del Vaucluse. Soprannominata la città dei Papi, è senza dubbio un centro culturale a artistico davvero imperdibile e tutto da scoprire. Felice come un Papa a Avignone Attraversata dal Rodano, nella quale si specchia con i suoi tetti di tegola rossa e i bastioni
In viaggio alla ricerca dei campi di lavanda in fiore. Chi la dura la vince. Sono tornata, dopo una vacanza desiderata da tempo, programmata da mesi, nella bellissima Provenza e dintorni. Una fuga di 5 giorni con Giorgio e due cari amici per soddisfare il sogno dei sogni, scattare foto romantiche tra le piante fluttuanti della lavanda, con abiti lunghi e trasparenti, cappelli di paglia, sguardi languidi. Per motivi lavorativi la partenza prevista per i primi di luglio è slittata al 23. Ragazzi ma la lavanda ci sarà ancora vero? Ma certo!!!! Se non la troveremo nella Provenza del Sud
Trovarmi al PC in questo lunedì piovoso per scrivere il pezzo su queste immagini scattate a Miami nell’ultimo giorno del nostro viaggio, mi destabilizza. Sulle finestre il ticchettio della pioggia incessante, il cielo cupo, io ancora in pigiama e una tazza di caffè caldo accanto a me. Guardo queste immagini come se non mi appartenessero. Le sento già un po’ lontane e mi fa rabbia. Devo riappropriarmi dei ricordi. Ho paura di dimenticare … non se a voi capita mai. Il ricordo per me è linfa vitale; mi permette di di dare un senso a ciò che vivo soprattutto se mi genera emozione.
Questo è l’ultimo look scattato a New York… e già a scriverlo mi prende la malinconia. Ricordo bene questa giornata trascorsa a scorrazzare con Giorgio nell’ East Village … e ho capito dopo perché mi è piaciuto tanto … perché è il quartiere di Manhattan che più assomiglia a Williamsburg , che tanto ho amato. Devo dire che l’East Village è un concentrato del meglio del meglio di New York: qui ogni libreria, café, galleria è unico e inimitabile. In questo quartiere potete trovare tutto quello che desiderate. Il cappuccino è il più buono in assoluto; diciamo che l’East Village è il
Me l’avevano detto. Non snobbare Brooklyn, ritagliatevi un giorno. attraversate il ponte e immergetevi in un quartiere di New York dove non troverete grattacieli o popolarissime attrazioni, ma in cui avrete un assaggio della migliore creatività della City. E ve ne innamorerete. Chi parlava ci conosceva bene e probabilmente sapeva già che nelle ultime ore trascorse a Williamsburg ci saremmo trovati a sbirciare i cartelli di affitto, immaginandoci un giorno (di questa o un’altra vita), a vivere in una delle tipiche case a mattoncini rossi, una volta abitate dagli operai che lavoravano nelle fabbriche. E poi passeggiare la domenica nelle vie colorate
Ogni tanto ve li dovete sorbire. Qualche look scattato a New York. Li sto centellinando … uno alla volta, come si fa di davanti a un dolce buonissimo; ogni cucchiaiata è sempre più piccola e il movimento sempre più lento, perché una cosa tanto gustosa non vorremo farla finire. Così sono queste immagini di una vacanza speciale, dove ogni scatto, ogni angolo, ogni smorfia e ogni sorriso, vengono associati a un ricordo che terrò sempre con me; quanto vorrei adesso averne scattate di più!
Qualche giorno fa eravamo qui, sulla Empire State Builiding e il mio cuore batteva all’impazzata mentre immaginavamo di essere sul tetto del mondo.
Eccomi!! ! Dopo una parentesi lunga come un sogno di quelli che non vorresti più svegliarti. E se ti capita di farlo ti rigiri, ti metti lì buona buona e speri di riprenderlo dal momento in cui si è interrotto. Ma non funziona quasi mai. Eccomi rientrata da un viaggio meraviglioso in una città che ho sempre voluto visitare e che ho pertanto investito di tante aspettative. New York ti getta una secchiata di acqua gelata all’improvviso, ti asciuga con un asciugamano ruvido e poi ti dà una pacca sulla spalla! New York ti smuove, ti carica e ti fa credere che
Miami ti entra dentro molto più lentamente rispetto a New York. Il nostro primo impatto non è stato poi tanto positivo. Caotica, un po’ dispersiva, decisamente latina. Dopo molti giorni frenetici trascorsi nella Grande Mela è stato come tirare il freno a mano tutto a un tratto. Ripresi poi dal colpo di frusta, ci siamo abbandonati ai ritmi lenti e festaioli di una città davvero unica.
Solo quando ti allontani un po’ dalle cose riesci a coglierne la vera bellezza. New York ti amiamo.
Ci avevano detto in molti che la prima cosa da fare a NY era alzare gli occhi al cielo. Questa è una piccola parte di quello che abbiamo visto ieri. Ci piaceva condividerlo con voi.
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