Mentre scrivo, mancano davvero poche ore al rientro. Eh già. Il rientro. Già carico di emozione a cose normali. Denso di aspettative e di curiosità. Noi prof siamo una razza strana; ci lasciamo a metà luglio, stanchi, innervositi. Basta con i progetti, il Pcto, le commissioni, il tutoraggio, i coordinamenti. Solo lezione in classe! E poi il primo settembre, come comuni quaquaraquà, ci ritroviamo, carichi come molle, tra scartoffie e sogni a progettare la crescita dei nostri studenti. Tante domande, ma in tasca tutte le risposte. Quest’anno è diverso. Quest’anno mi sento impreparata, come un mio studente dopo tre mesi
[emergenza coronavirus: didattica a distanza] Appena iniziata la quarta settimana di chiusura delle scuole e della didattica a distanza. Terza settimana di video lezioni. Stamani quando ho chiuso l’ultimo collegamento, salutato il mio collega del sostegno che mi “accompagna” in compresenza in tutte le mie lezioni, con gli ultimi scambi di battute, gli ultimi accordi ( messo tu le presenze? mando io gli appunti di oggi? Ok allora ci vediamo domani mattina ) ho pensato a quanto, nonostante tutto, siamo inclini al cambiamento. Quanto siamo rimodellabili per dirlo con un termine tanto già inflazionato. Sono bastati pochi giorni a modificare tutte le nostre
Brutta cosa l’attesa. Se c’è una cosa che non sopporto è proprio aspettare. Sempre stato così. Anche quando la mia prof, seduta perbenino con la schiena eretta e l’occhialino calato sugli occhi, muoveva in su e giù il suo dito ossuto sulla lista dei nomi. Oggi interrogo …. e l’attesa sembrava si dilatasse per un’ora. Brutta cosa l’attesa. Aspettare il semaforo verde quando ancora devi fare la spesa o aspettare che lui ti risponda su whatszapp : “sto scrivendo… “. E poi aspettare che arrivi il Natale, l’estate, le vacanze. Aspettare di perdere 5 kg. Servirebbe uno schiocco di dita.
Oggi sono uscita di casa e l’ho sentita forte ma forte davvero. La paura. L’ho sentita nel silenzio che ci circondava. Un silenzio scomodo e fastidioso. L’ho vista nelle strade e nei parcheggi dei centri commerciali mezzi vuoti. L’ho ascoltata negli scatti aggressivi di qualche collega e nei dialoghi scevri di battute. L’ho percepita nei sorrisi timidi, che non riuscivano neanche a incurvare le labbra. Nelle mani che rimanevano a mezz’aria nella tensione di un saluto. Nello sguardo diffidente dello sconosciuto al banco del bar, mentre sorseggiava il caffè e piano piano indietreggiava portandosi a distanza di sicurezza. Quella distanza
Non scrivo spessissimo su questa mia adorata piattaforma. Se decido di farlo è proprio perché quello che mi va di raccontarvi e talmente prezioso che lasciarlo fluire solo attraverso i social, così mutevoli e talvolta poco autorevoli, non mi basta, non mi soddisfa. Desidero mettere nero su bianco, rendere eterno questo momento significativo: l’inizio di un nuovo amore. Quando il nostro Rocco, questo è il nome che gli abbiamo dato, è entrato in casa nostra ( in realtà nello studio di Giorgio : ahimè che errore! ), inscatolato perbenino, ero ben lungi dal pensare che lo avrei amato come un
E’ una certezza, ogni stagione la moda cambia e diventa sempre più complicato stare al passo con i con i tempi di lancio delle nuove tendenze. Infatti basta un attimo per sbarazzarsi di quella borsa acquistata con impegno per poi ricominciare a risparmiare per una nuova. Ma qual è il trend del momento? Oggi le più grandi maison sono proiettate su borse mini, tant’è vero che tutte le fashion victim ormai sono pronte a sfoggiare borse sempre più piccole. E se fino a qualche mese fa lo spazio era sufficiente per portare con sé l’essenziale, al contrario ora sembra immaginabile
Le 5 tendenze moda per il prossimo autunno- inverno : pronte a prendere nota? È ufficialmente arrivato quel periodo dell’anno in cui le montagne russe climatiche fanno scorrere le giornate a ritmo delle Quattro Stagioni di Vivaldi, dove Allegro e Adagio si alternano tra loro tanto quanto il mio metti la giacca-togli la giacca nell’arco di ventiquattr’ore. Non ho mai amato le mezze misure, figuriamoci le mezze stagioni −sempre che esistano ancora−, quindi, visto il recente finale di Game of Thrones da cui nessuno si è ancora ripreso, mi sento in dovere di avvertirvi che “l’inverno sta arrivando” e,
Autunno in arrivo: quali serie guardare su Netflix con copertina e tisana. Una delle lezioni più importanti che ci insegna il Piccolo Principe è che, nella vita, “ci vogliono i riti“. Se tu vieni sul divano, per esempio, tutte le sere alle dieci, io alle nove comincerò a guardare i trailer su Netflix, calcolando i tempi di visione per ogni serie secondo priorità, numero di stagioni e nuove uscite. Il risultato è una tabella di marcia –correttezza morale del termine a parte– scandita in episodi, in cui la preparazione ricopre un ruolo fondamentale. Biscottino e tisana? Presi. Luci? Spente. Lingua? Selezionata.
L’amore urlato e l’amore espresso. L’amore sbandierato, comunicato, dimostrato. Quante teorie sull’amore. L’amore è . Mi viene in mente Love is … Quella striscia comica a fumetti creata da una fumettista neozelandese Kim Casali negli anni ’60 per il suo adorato marito Roberto. Un successo clamoroso. La mia vignetta sarebbe stata: l’amore è. Punto. Ma non avrebbe fatto ridere. Nessuna definizione, nessuna costrizione per un sentimento che vive di vita propria al di fuori di qualunque regola di comportamento o descrizione e capacità di esternazione. L’amore è. Con il tempo ho capito che, anche se siamo sempre pieni di parole,
La mia assenza dai social è temporanea ma ricostituente. Io che sui social ci sguazzo da anni senza bisogno di braccioli gonfiabili, ad oggi ho bisogno di prendere fiato. Con la testa a pelo d’acqua e l’animo pieno di amarezza. Non mi piace quello che vedo, quello che leggo, quello che ascolto. Non mi piace la superficialità nei giudizi, l’ignoranza dilagante. Questo sentirmi dalla parte sbagliata anche quando sono certa di essere da quella giusta. Se il terreno sotto i piedi trema, i social non sono il luogo più rassicurante. Magari il più scontato, il più prevedibile, dove ogni maschera sembra
Per un’insegnante di scuola superiore avere tre quinte nell’ultimo anno di corso dovrebbe essere illegale. Insomma dovrebbe essere proibito dalla legge. Sulla carta domani sarà l’ultimo giorno che trascorreremo insieme nelle aule anche se in realtà è stato ieri. L’ultimo giorno di una settimana straziante che ci ha visto vomitare vicendevolmente negli abbracci, nelle parole, negli sguardi tutto l’affetto e tutta l’ansia di un’imminente distacco. E io sto vivendo questi giorni in uno stato di coma vigile ormai ben conosciuto. In poche parole sono devastata e piagniucolante da giorni. Avete presente la sindrome del nido vuoto che prova una madre
Per molti anni ho lavorato la sera come barman ( forse si dovrebbe dire barmaid o barlady poco importa). Circa 7 anni. Di giorno insegnavo, la sera (nel fine settimana ) lavoravo nei locali notturni e discoteche. Era un modo facile per arrotondare in una situazione di precariato e cambiamenti familiari. Volevo essere completamente autosufficiente. Sono cresciuta nei bar di famiglia, so bene come si fa un cappuccino ad opera d’arte, un mohito e un negroni. Quasi come un integrale definito. E’ stato un modo facile per ricreare a 32 anni una rete di conoscenze nella mia nuova città adottiva. Di fatto,
A primo impatto frenetica e caotica, spesso grigia e un po’ burbera, Milano è la città ossimorica per eccellenza in cui la quotidianità lavorativa, scandita da gesti e abitudini che diventano rituali, si incontra con uno spirito energico e giovanile all’insegna di cambiamenti e novità, in un turbinio rigoroso di gente che va e gente che viene. Per questo, ogni volta che torno a Milano, la trovo sempre un po’ cambiata, un po’ più particolare, un po’ più interessante: la verità è che bisogna imparare a viverla giocando al suo stesso gioco, casella per casella, accettando ogni tanto di fermarsi
Che il moderno invecchi e il vecchio torni sempre di moda non si riduca a un semplice aforisma dallo schema chiastico l’ho capito dal mio primo cambio armadio autogestito in piena età adolescenziale, quando consideravo una buona idea disfarmi di tutti i jeans a zampa per fare spazio ai nuovi modelli a sigaretta, ma non una pessima indossare una cintura alta con fibbia laterale sopra a una maglia di due taglie più grande. Almeno quest’anno non potremo più dare la colpa all’immaturità giovanile, perchè la lancetta tornerà indietro di più di un secolo, raggiungendo le verdi distese raccontate da Laura
Delineare la figura della donna contemporanea non è compito facile al giorno d’oggi, soprattutto se il proposito è quello di non abbandonare a un’incauta superficialità tutto ciò che la rappresenta. Contro ogni genere di classificazione, Beatrice .b si erge a paladina di una donna oltre gli standard, ormai inattuali per il ruolo che ci si aspetta debba ricoprire all’interno della società: che sia madre, single, in carriera o ancora alla ricerca dei propri sogni, ciò che la rende sé stessa è la propria, unica, esperienza. Questo ciò a cui vuole dare voce la collezione Autunno-Inverno 2019-2020, in cui dominano i
Premetto che quanto affermo non mi sposterà di un millimetro dalla convinzione che il mio lavoro è il più bello del mondo. Dopo quello della presentatrice ovviamente, ( ndr: ho sempre voluto fare la presentatrice ). E che il lavoro che svolgo lo faccio nella scuola migliore del mondo, con gli alunni migliori del mondo. Insomma guai a chi tocca il mio orticello. Però una cosa ve la voglio dire. Ogni prof che ami davvero questa professione, (ma tanto tanto eh), in fondo al suo cuore è un po’ convinto di due cose; la prima di avere una sorta di
Venerdì : giorno libero. Il giorno libero infrasettimanale degli insegnanti credo che sia motivo di forti invidie di chi insegnante non è. Insieme alle ferie estive, le vacanze di Natale e poi quelle di Pasqua, i ponti comandati e le chiusure scuole per allerta meteo o neve. Ok. Non posso farci niente. E se avete intenzione di fare battutine a riguardo, sappiate che non attacca. Non inizierò la mia tiritera su quanto sia impegnativo il lavoro degli insegnanti, tra compiti, preparazione lezioni, consigli di classe, collegi, dipartimenti. Non tirerò fuori l’asso della manica sulla responsabilità che abbiamo a stretto contatto
Sul concetto di moda come espressione artistica si potrebbero accendere numerosi dibattiti, tuttavia è senza dubbio innegabile la volontà di arricchirne i significati, aderendo ad ambiti e tematiche da cui emergono studio, concettualità e ispirazione. È il caso della linea Metropolis Winter Rainbow firmata Maryling per l’Autunno-Inverno 2019-2020, che quest’anno richiama all’avanguardismo del cinema espressionista con uno dei suoi capolavori più disturbanti. La collezione prende il nome dall’omonimo film, diretto da Fritz Lang, che mette in scena la realtà distopica di una Metropolis costruita su più livelli, dalle strutture architettonicamente e socialmente rigide, seppur non inflessibili, come le proposte che
Qualche tempo fa ho frequentato un interessate corso di aggiornamento di Storia dell’Arte , spinta dalla rabbia di saperne così poco e dalla curiosità di apprendere qualcosa di più su Lucca, la mia città adozione e soprattutto sulla vicina Firenze, meravigliosa città d’arte. E una cosa l’ho imparata bene. Che siate fan dell’omonima serie o semplici appassionati di storia, se visitate Firenze visitate anche la famiglia Medici. La famosa stirpe di banchieri governò indirettamente o direttamente la città per circa tre secoli, rendendola fulcro della politica europea e soprattutto del Rinascimento. Oggi, a Firenze, è possibile ritrovare lo stemma dei
L’aura di libertà che riveste l’ambiente universitario distinguendolo radicalmente da quello scolastico rappresenta una prospettiva così rasserenante da far venire l’acquolina in bocca a qualsiasi studente alle prese con versioni di greco, verifiche di matematica o seconde e terze lingue. Diciamocelo, le superiori non sono uno scherzo nemmeno per noi insegnanti, ma ci sono cose che anche dopo la maturità, più interiore che didattica, non cambieranno mai. Così, quando i miei ex studenti, ormai matricole, tornano a trovarmi contando i giorni che li separano dalla fine della sessione un po’ sorrido, ricordando le stesse invocazioni verso vacanze, ponti e santi
Sono passati due anni. Due anni dalla pubblicazione dall’articolo più doloroso e liberatorio che abbia mai scritto. Una sorta di outing sulla mia incapacità di procreazione e sulla difficoltà di convivere con una disabilità di questo tipo in una società che per quanto si professi evoluta, ha ancora tanta difficoltà a riconoscere sia la condizione di infertilità, sia il viscerale ma sacrosanto desiderio di alcune donne di rimediare in modo artificiale. Noi madri senza figli è uscito di getto, in un grigio pomeriggio di febbraio del 2017, come ingenuo tentativo di mettere il punto ad un mio lunghissimo percorso mentale e
Viene chiamata sindrome della spugna, quella condizione in cui uno non riesce a dare il giusto peso alle cose e si fa travolgere dagli eventi e dalle preoccupazioni. Io sono stata una spugna da strizzare per molti anni di quelle belle morbide che si imbevono di acqua con tanta facilità e che non riesci mai a strizzare fino in fondo. Poi ad un certo punto ho scelto l’happy life. Non proprio da un giorno all’altro. Direi che è stato un percorso. E non vi nascondo che non è stato neanche così rapido e indolore. E sicuramente ancora non del tutto completato. Ma
C’è chi va ad Amsterdam per vedere i musei; altri la scelgono per la vita notturna. Sono entrambe opzioni molto valide, perché la capitale dei Paesi Bassi ha una concentrazione di spazi culturali non indifferenti – dalle mete più classiche come il Van Gogh Museum a quelle più bizzarre come il Kitten Cabinet – ma anche dal punto di vista dei locali non scherza. Molti di essi aprono sin dal mattino e restano aperti fino a tarda sera, un way of living tutto olandese che non potrà che far piacere ai turisti in cerca di avventura. Io in realtà non
Ognuno ha le proprie icone. Io ho Mara Maionchi. Quando l’ho vista ad X Factor , spontanea ma anche femminile, in tutti i suoi 77 anni, con uno smokey eyes intenso e glitter scintillanti, ho pensato: e che cavolo! Allora vedi che ho ragione! La data di nascita non è più un limite, o meno non lo è per molte cose, le più leggere e se vuoi anche le più divertenti e allora perché non approfittarne? Le regole si ribaltano e la paura del giudizio, nemica principale di tutte noi può essere sconfitta. Ve lo giuro. Via libera alla sperimentazione, quella
Capodanno: festa esclusiva o cena con gli amici? In ogni caso scegli il look giusto tra tantissime proposte Più scomodo della domanda “cosa fai a Capodanno?” c’è solo il suo logico prolungamento, articolato con lo stesso sguardo perplesso del Grinch mentre cammina avanti e indietro per la caverna chiedendosi “ma che vestito mi metto?“. È proprio in questa ricorrenza, come accade per le uscite serali che esulano dalla quotidianità, che la voglia di apparire si confronta con l’istinto di sopravvivenza che ci impone di non rischiare l’ipotermia, facendoci sentire un po’ DiCaprio in The Revenant. Ammettendo la stessa alternanza d’abito
Quando arriva il mese di dicembre emergono due tipi di personalità che durante il resto dell’anno nascondono la propria natura con risultati più o meno efficaci, subito smentiti non appena il palinsesto televisivo propone Mamma, ho perso l’aereo. C’è chi ha addobbato l’albero al proprio rientro dal ponte di Ognissanti e si sta accingendo a impacchettare l’ultimo regalo di una lista alfabeticamente organizzata, contenente un’indagine linguistica delle parole più usate in combinazione con verbi servili e chi, al contrario, non ha neppure colto il passaggio temporale che separa ottobre da dicembre. Una categoria che si potrebbe suddividere tra accidiosi
Quanto ci sentiamo in “media “ con il resto della popolazione? Quanto ci discostiamo dai comportamenti più frequenti? Nuovo Censimento Permanente: vediamo cosa è cambiato. 3,8 milioni di coppie hanno figli in Italia. Io no. Tra le donne nate nel 1950 quelle senza figli sono l’11% , tra quelle nate nel 1977 il 22 % ad oggi. Ma magari sono ancora in tempo. Sapete quanti sono i figli nati da coppie di coniugati ? il 32% in meno rispetto al 2008 e i figli nati ad genitori non coniugati ? Il 25 % in più. In dieci anni un cambiamento
Ho pensato molto al titolo di questo post. Il titolo è importante perché racchiude in poche parole l’essenza del concetto che si vuole raccontare. Ed è leggendo il titolo che si decide se proseguire nella lettura del post, se quello che leggeremo ha il valore del tempo che impiegheremo a farlo. Poi alla fine una decisione ho dovuto prenderla perché altrimenti questa storia non ve l’avrei mai potuta raccontare. Ma vi avverto subito che borsa, fashion e praticità sono solo tre aspetti di questo marchio che ha alle spalle un percorso professionale che dura da circa 40 anni. Miafashionbag
Sicuramente siamo tutti fatti di amore. Di amore e di tempo. Il primo infinito, il secondo finito. Il primo desiderato e coraggioso. Talvolta mal-ridotto o mal-cercato. Disponibile per tutti, se pur diverso nelle sue forme. Il secondo, spesso sprecato, misterioso nella sua durata, pertanto il nostro bene più prezioso. E potrà sembrarci un paradosso la sequenza deduttiva : il tempo è tutto ciò che possiamo donare veramente, a chi abbiamo vicino. E più doniamo, più amiamo. Come può allora un tempo finito generare qualcosa di infinito? Forse perché l’amore ha quella meravigliosa capacità di contagio che lo rende replicabile
Un po’ ispirazione Valentino, nel make-up creato da Diane Kendal per Gigi Hadid la scorsa estate, un po’ Dolcetto – Scherzetto in stile acquarello sbavato, ecco il secondo appuntamento di beauty over 50 con una proposta di make-up pensato per le pelli più mature. Un make-up che, come sempre, intende rompere gli schemi, rovesciare le etichette, sia nelle tecniche di realizzazione che nel risultato. Divertente ma stiloso, eseguito perfettamente dalla make-up artist Maura Martinelli. Maura ha scelto per la base prodotti dalla texture più leggera in considerazione della temperatura ancora piuttosto caldina ( per non dire estiva). Fondotinta Ester
Ogni giorno, una campanella suona. Per qualcuno è il timbro sul cartellino al proprio arrivo in ufficio o il richiamo ai numerosi impegni tra cui destreggiarsi nel corso della giornata, per altri è ciò a cui abbiamo imparato ad associare il suono fin da bambini, attraversando i corridoi della scuola verso la rispettiva aula. Sorrido, come chi si ricorda di essere stato dall’altra parte della cattedra in passato e penso ai punti di vista: perchè, con il tempo, la prospettiva cambia, e i miei occhi hanno più di un motivo per strabuzzare increduli. Sono i rischi del mestiere: gli errori
Che l’utilizzo sia in casa o ufficio, fatti ispirare e scopri come vengono create opere d’arte in tessuto, realizzate con estrema cura e attenzione artigianale. Pronte a diffondere felicità? Diciamocelo, alla maggior parte di noi, inguaribili romantiche, all’immagine di un tappeto esotico si prospetta un panorama da mille e una notte o… notti d’Oriente alla Aladdin! Ho da poco scoperto però un mondo ancora più magico, dove al disincanto della vita reale si mescola la speranza di un mondo migliore e il risultato è davvero una trama dai mille colori. Devo dirvelo, nessuno è mai riuscito a “mandarmi al tappeto”
Impossibile dimenticarla. A più di 60 anni dalla sua morte sentiamo ancora moltissimo l’influenza di Frida Kahlo, non solo per la sua arte e la sua vena creativa, ma anche per il suo stile inconfondibile che ancora è di grande ispirazione anche in campo e fashion e beauty. Personalmente amo molto la pittrice messicana dalla personalità vivace e anticonformista, il suo spirito libero e la sua sensibilità estetica. Così ho pensato che il primo appuntamento di un percorso beauty ( ideato insieme alla bravissima make-up artist Maura Martinelli ), e legato al make-up over 50, sarebbe dovuto partire proprio da
Questa è stata l’estate della Rivoluzione delle Anta ( #over40), le quali, senza vergogna e senza l’utilizzo di app piallanti di IG, si sono mostrate sui social come mamma le ha fatte, in nome di un rinnovato desiderio di normalità. E dietro di loro una community vasta e motivata, che in esse si è sentita fortemente riconosciuta. E finalmente qualcosa si muove. Lo dico da anni che l’età è solo un dettaglio. Anche perché ciò porta acqua al mio mulino e alla mia autostima. E forse lo hanno detto anche alcune mie scelte. Ma questa è un’altra storia. Insomma, a
Come vestirsi chic a 40 gradi. Addio a shorts e magliette. Sarà che non possiedo lo stesso entusiasmo misto a estro poetico della pubblicità del cornetto Sammontana, ma a me l’estate non ha mai convinto fino in fondo. Forse per via delle peregrinazioni desolate da una stanza all’altra alla ricerca della combinazione esatta di finestre aperte per godermi un accenno di brezza; o forse per i capelli raccolti alla bell’e meglio per sfuggire a una sauna localizzata non richiesta. O ancora, il che credo sia la causa prima, per la nausea da cemento cittadino tale da invogliarmi a prender parte alle faide
Aspettiamo il momento delle vacanze così intensamente che, a volte, capita di dimenticarcene. Il mese di agosto è alle porte, ma se da un lato possiamo permetterci il lusso di chiudere l’agenda e tirare un respiro (del tutto metaforico, a giudicare dal caldo torrido), dall’altro è ormai improrogabile occuparci di ciò che abbiamo rimandato all’indomani sulla scia del proverbiale prima il dovere e poi il piacere a cui, all’indecisione sulla meta da scegliere, si aggiunge la ricerca dell’offerta migliore. A differenza dell’anno scorso, questa volta ho deciso di giocare d’anticipo e prenotare per tempo la vacanza a Formentera che ho
Tempo di vacanze. Siete in procinto di visitare Barcellona, o valutate se farlo? Il capoluogo catalano è stupendo in ogni stagione, dunque il mio consiglio non può che essere “fate le valigie e partite tan aviat com sigui possible”. Okay, ma a vedere cosa? Vi ho raccolto un po’ di idee. Il Museo Picasso, innanzitutto: ovviamente dedicato al fenomenale artista spagnolo, si colloca in cinque palazzi di epoca medievale siti nel quartiere del Barri Gòtic. Le opere esposte sono oltre 4.200 e per la maggior parte riguardano il periodo giovanile di Picasso, che abitò a Barcellona durante l’adolescenza (vi si trasferì nel
Il futuro della skincare diventa sempre più tecnologico e smart. E ve ne posso dare la prova. Da circa un mese sto testando, con grande soddisfazione e piacere, un nuovo device appena uscito sul mercato: Foreo UFO. Niente a che vedere con alieni e navicelle spaziali. Si tratta in realtà di piccolo dispositivo svedese, super innovativo, in grado di regalare una vera e propria routine di bellezza e di applicare le maschere di tessuto, realizzate in microfibra ultra sottile, (le Sheet Mask per intendersi ) in soli 90 secondi. Eh sì avete capito bene, amiche mie super impegnate! Una
MyPaac: il servizio del vestire. La rivoluzione dello shopping è alle porte. Vi racconto tutti i dettagli in anteprima. Credo che quello che sto per annunciarvi sia una delle novità più interessanti che mi siano state proposte negli ultimi anni. E non sono stata pagata per dirvelo. Chiariamolo subito. Non vi parlerò di ricerche scientifiche o strategie politiche. Lo sapete questo è il nostro nido della leggerezza. Si parla di moda e più precisamente di una vera e propria rivoluzione nel campo dello shopping. Anzi parliamo di desideri. Ho la vostra attenzione? Bene. La maggior parte di noi donne
Non è forse l’attesa dell’estate essa stessa l’estate? Dopo lunghi mesi di preparazione fisica e psicologica in cui le tentazioni, come il salvaschermo del pc aziendale a tema Caraibi o l’uscita dei tormentoni del momento, si sono mostrate più difficili da evitare di una pasticceria durante la dieta, è arrivata l’ora di sostituire la biancheria intima con un numero di costumi da bagno superiore ai giorni di mare disponibili. Si potrebbe scrivere un libro sulle ragioni che spingono alla loro collezione compulsiva e smisurata, alcune motivate dall’assioma nuovo è sempre meglio, altre dall’amnesia fulminante che ci porta a credere ogni
Qualche settimana fa vi raccontai dell’arrivo della mia nuova stampante HP e soprattutto del servizio in abbonamento HP Instant Ink che promette di fare risparmiare tempo e denaro. Devo ammettere che la cosa mi aveva immediatamente incuriosito ed entusiasmato ma mi ero ripromessa di confermare o meno la mia prima impressione dopo un po’ di tempo. Per chi, come me, ha un blog da molti anni, diventa vitale la qualità dell’informazione che si propone, ma soprattutto la sua veridicità. Allora la stampante che vedete in foto (qui immortalata nel precedente studio di Giorgio), ma oramai installata a pieno regime nei nuovi
Che fretta c’era, maledetta primavera? Non serve l’opinione di Giuliacci per capire che la stagione lunatica per eccellenza ha deciso di prendersi un anno sabbatico, diventando all’improvviso il periodo dell’inalatore sette giorni su sette, del gioco guardie e ladri con insetti volanti di varia natura e dello “spostati che cacci caldo” più forte di qualsiasi sentimento d’affetto. Primavera di nome, ma non di fatto, in cui quella che dovrebbe essere l’escursione termica tra notte e giorno è la temperatura stabile. Insomma, ho aspettato tutto l’inverno per indossare nuovamente il chiodo di pelle, come sarebbe a dire che ci sono 30
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