Stoccolma è stata la prima tappa del nostro Road Trip attraverso la Svezia fino al Nord, precisamente al confine con la Norvegia, in un viaggio durato 12 giorni.
Non è esattamente come me l’ero immaginata. Stoccolma intendo, (una città fredda). Macchè. In realtà lo è solo per la temperatura a cui dubito riuscirei ad abituarmi. D’estate sembra di essere in autunno, l’autunno è il nostro inverno, in inverno le temperature scendono così tanto che probabilmente, freddolosa come sono, non riuscirei a mettere il naso fuori casa. Ma forse è vero che a tutto ci si fa l’abitudine. Considerando che a 14 gradi i biondissimi bambini svedesi scorrazzano tranquillamente in maniche corte, mentre noi, provenienti da un’afosa condizione climatica ( 34° ), il primo giorno ci muovevamo scoordinati e rannicchiati su noi stessi, avvolti da decine di strati di vestiario. Sembrerà incredibile ma ci hanno raccontato che a Stoccolma ( come in molte altre città nordiche ) è diffusa la pratica della “nanna sotto zero“. I bambini vengono fatti dormire all’aperto sin da piccolissimi ( appena due settimane ) con temperature da -27° a 5, ovviamente adeguatamente protetti dal vento e dalla pioggia. Sembra che l’aria fresca e la luce del sole migliorino la circolazione del sangue e aumentino l’immunità ai batteri. Nella capitale svedese non è insolito infatti trovare passeggini allineati all’ingresso di un ristorante, mentre i genitori tranquillamente si godono la cena. Pratica che la dice lunga fra l’altro sulla grande fiducia reciproca che regna nella comunità.
Il cielo di Stoccolma ti rimane impresso, mutevole e limpido, lo specchio di una città che si muove sotto, giovane, moderna, pulita, multiculturale e unita.
No, Stoccolma non è fredda, i suoi abitanti sono calorosi, accoglienti e gentili ( <Tack ) oltre che bellissimi. E super stilosi.
E Stoccolma è una città di una bellezza disarmante, di un fascino accessibile però. Non se la tira insomma. E si fa scoprire facilmente, compatta e facile da visitare anche a piedi.
I quartieri sono molto vicini tra loro e nonostante sia completamente circondata dall’acqua ( 14 isole circondate da 50 ponti ), risulta quasi più facile muoversi a piedi che non con i mezzi di trasporto, autobus e metropolitana, per quanto efficientissimi, ( considerate che la metropolitana durante la settimana ha l’ultima corsa intorno alle 00,30, dopo quell’ora iniziano le corse sostitutive degli autobus notturni fino alla riapertura della metropolitana intorno alle 05,00; durante il weekend, le notti di venerdì e sabato, la metro rimane aperta tutta la notte, con una cadenza di 30 minuti).
Girovagando tra le vie però si ha la possibilità di venire sorpresi dallo scorgere improvviso di qualche angolo pittoresco o dalla vista di uno degli innumerevoli e nascosti giardini incantati, piccole oasi di verde e relax.
Noi ne abbiamo gustato solo un assaggio, quella sorsata che ti disseta solo per un attimo ma ti lascia ancora più assetato.
In poco più di 24 ore siamo riusciti però a cogliere l’animo vitale e creativo di Stoccolma.
Ma se state valutando un viaggio nella capitale svedese vi consiglio di cuore di pianificare almeno tre giorni sempre che non vogliate viverla come se foste ad una staffetta olimpica.
#1: Come vedere Stoccolma in un giorno
Abbiamo volato con Ryanair con un volo diretto di circa due ore e mezzo da Pisa all’aeroporto di Stockholm-Skavsta che si trova a 100 km a sud-ovest di Stoccolma. Siamo riusciti a perdere il bus della compagnia Flybuss che collega nel modo più economico l’aeroporto al City Terminalen e che impiega circa un’ora e mezzo per raggiungere il centro. Peccato infatti che i posti fossero limitati e una volta al completo, il bus parta lasciando a terra i più lenti in una sorta di selezione sulla base del grado di efficienza.
Insomma ti testano subito. Noi siamo destinati all’estinzione persi nel cazzeggio puro: bagno, cambio contanti ( che poi non serviranno, ma vi spiegherò in seguito ), acquisto biglietto bus al box, (vai te, vado io, andiamo insieme ) telefonate di rassicurazione ai familiari, ai fratelli, agli amici: “siamo arrivati“.
Così abbiamo optato per il taxi con una spesa di ben 1500 sek ( in quattro) – circa 160 euro.Poteva essere evitata.
Però va detto che il taxista si è rivelato molto disponibile alle chiacchiere, ci ha dato un sacco di consigli e con la sua guida ai limiti dell’arresto ci ha condotto con il ritmo cardiaco alterato, ma salvi, al nostro albergo Miss Clara, dove abbiamo pernottato due notti.
Miss Clara Hotel ( Nobis Hotel) è custodito in uno dei più preziosi edifici in stile Liberty di Stoccolma che un tempo ospitava uno storico ateneo femminile. Costruito nel 1910, l’edifico è stato restaurato recentemente con una grande rispetto della sua storia. Le camere affacciano sul viale Sveavägen che attraverso le grande finestre diventa il centro della scena. Gli arredi contemporanei ma rigorosi. Ogni dettaglio è curato, dalla scelta dell’illuminazione, alle coperte di lana poggiate a conferire calore, al porta pc da letto, alla porta del bagno con tendine a vetro. Il tutto contribuisce a creare un’atmosfera importante e elegante ma accogliente.
La mattina sveglia all’alba e dopo una ricchissima colazione siamo partiti baldanzosi alla scoperta di Stoccolma.
Il Miss Clara ha una posizione fantastica, dista soli 100 metri dalla stazione della metropolitana Hötorget e 3 minuti di metropolitana dalla Stazione Centrale di Stoccolma.
Noi abbiamo deciso di muoverci a piedi però, per orientarci più velocemente.
Prima tappa la pittoresca Glam Stad, il centro storico, affascinate mix di palazzi maestosi, chiese rinascimentali e strette vie acciottolate. La città si sveglia lentamente ed è stato bellissimo fotografare la bellissima piazza di Stortorget ancora quasi completamente deserta. Gli edifici antichi dai colori pastello sembravano appoggiarsi inclinati l’uno verso l’altro.
Passeggiando senza molta logica tra le vie fiancheggiate da negozietti e bar all’aperto siamo capitati per puro caso nel Ball Court Garden, un piccolo cortile di Gamla Stan, che ospita la più piccola statua di Stoccolma. In inverno è facile vedere questo piccolo giovane riscaldato da cappellini di lana fatti a mano e scarpette colorate donati dagli abitanti di Stoccolma!
Una rapida visita al Palazzo Reale, solo dall’esterno. Con più tempo a disposizione è consigliabile entrare all’interno perché è il Palazzo Reale più grande del mondo tra quelli ancora in uso come residenze reali. Infatti non è un museo ma un vero e proprio edificio governativo tuttora funzionante. E alle 12.15 è possibile assiste al Cambio delle Guardia.
Allontanandosi a piedi dall’isola di Stadsholmen, un passaggio poi allo StadsHuset, il Municipio dagli 8 milioni di mattoni rossi, sulla punta orientale dell’isola di Kungsholmen, che con la sua mole imponente domina il profilo architettonico di Stoccolma (qui si tiene ogni anno, l’11 dicembre il famoso banchetto per i Nobel ).
Impossibile non notarlo anche da lontano con la sua alta guglia. E possibile anche salire sulla torre per godere di una meravigliosa vista.
Abbiamo deciso di dirigerci poi, utilizzando il comodissimo City Sight Seeing Stockholm , HOP ON, HOP OFF – Salta su e Scendi ( servizio con 25 bus stop e 8 boat stop nella città ), verso la verdissima Isola di Djurgarden che è un po’ come il paese dei Balocchi. Una zona collegata con un ponte al centro ( pertanto molto vicina ) che riesce ad accontentare chiunque. Chi ama i musei, chi cerca il divertimento di un parco giochi anche per la famiglia, chi semplicemente desidera solo godersi un po’ di verde, passeggiando tra i giardini per un picnic ( in estate). Davanti al nostro primo pasto a base di salmone della vacanza ( molti ne sarebbero seguiti ) in un locale dal design fantastico e vicinissimo all’entrata dei musei principali, abbiamo preso la nostra decisione. All’unanimità.
Avremmo visitato il Museo Vasa ( il museo più visitato della Scandinavia ) e il parco divertimenti Gröna Lund Tivoli (tradotto in italiano “Il boschetto verde“).
Sarebbe stato bellissimo visitare anche Skansen, il più antico museo all’aperto del mondo con 150 abitazioni tradizionali, ognuna delle quali rappresenta un’attività o un regione della Svezia, abitate da figuranti vestiti con costumi tradizionali e intenti a svolgere un’attività artigianale. Una sorta si Svezia in miniatura in cui trova spazio anche uno zoo nordico con foche, alci e orsi ( immagino la gioia dei bambini ), un giardino rurale, vari accampamenti provenienti da da accampamenti Sami.
Sono informatissima perché lo avrei tanto voluto vedere, ma sarebbe stata necessaria una giornata intera e abbiamo dovuto ovviamente rinunciare.
Siamo entrati al Museo Vasa senza fare la fila per i biglietti. E qui apro una parentesi. La Stockholm Card vi dà, con un importo forfettario, (Skr545/645/765), uno, due, tre giorni di trasporto libero illimitato, l’entrata a circa 80 musei e attrazioni (tra cui il Palazzo Reale, la Cattedrale, il Museo Vasa, il Museo Nobel etc ), il parcheggio nel centro della città, viaggi illimitati sulle barche del tipo “data su e scendi ( di cui vi parlavo in precedenza , durante tutto il periodo di validità della carta. E’ compresa poi la visita gratuita durante l’estate sulla storica barca Canal Tourd, credo anche il noleggio di biciclette e casco ( con cui scorrazzare facilmente nelle comode piste ciclabili) e molti sconti su varie escursioni. Per usarla è sufficiente mostrarla all’ingresso della metropolitana o al guidatore dell’autobus o all’ingresso dell’attrazione di interesse. A mio avviso è da prendere in considerazione soprattutto se si ha intenzione di visitare vari musei.
Tornando al Museo Vasa devo ammettere che mi ha entusiasmato oltre le aspettative.
Considerate che all’interno si trova l’unico Vascello del XVII ancora integro. E’ stato recuperato dopo essere rimasto per ben 333 anni sul fondale dell’oceano e il restauro è durato quasi mezzo secolo. Il 10 agosto 1628 il Vascello Vasa affondò nel porto si Stoccolma dopo essere appena salpato in pompa magna, per il suo viaggio inaugurale. Il 95% del Vascello adesso è costituito da parti originali ed è magnificamente decorato con centinaia di sculture in legno intagliato, un maestoso puzzle di 14.00 pezzi!
Attraverso una visita guidata sui 4 piani del Museo è possibile rivivere i quattro secoli delle controversa storia di questa imbarcazione dalla sua fine alla sua rinascita. Sicuramente un attività interessante anche per chi ha bambini.
Terminata la visita al Museo e saziato il nostro bisogno di “crescita culturale“, abbiamo potuto rilassarci e tornare di nuovo a cazzeggiare. Direzione Gröna Lund come 4 ragazzini emozionati al Luna Park.
No. Non possiamo chiamarlo Luna Park. Il Luna Park sono le dieci giostre che arrivano puntuali a settembre a Lucca durante la fiera. Il Gröna Lund è un vero parco di divertimenti per tutte le età, coloratissimo e pieno di attrazioni. Dalle giostre tradizionali con i cavalli a dondolo, alle adrenaliniche cadute libere ( 80 metri in sei secondi), alle montagne russe spericolate, ai chiostri dove lanciare frecce o palline per vincere gigantesche confezioni di cioccolata. Ovviamente io mi sono limitata a ingurgitare zucchero filato rosa e altre schifezze.
Dal Parco giochi ci siamo trasferiti con una barca verde del HOP ON, HOP OFF sull’altra riva godendo durante il breve viaggio di una veduta splendida.
Direzione Södermalm – l’isola bohémienne, la parte più trendy di Stoccolma, dove i magnifici quartieri ottocenteschi si sposano con bar alternativi, negozi vintage, ristoranti di ogni tipo.
Ma prima della cena c’è ancora il tempo per una visita al Fotografiska che si trova sulle pendici della collina di Södermalm ed è considerato uno dei musei di fotografia più interessanti a livello europeo. Pensate se con due fotografi al seguito avremmo potuto scampare la tappa.
Il Museo si trova all’interno di un bellissimo edificio mercantile del 1906, dai tipici mattoni rossi, una volta utilizzato come dogana ed è caratterizzato da una serie di esposizioni temporanee che si rinnovano ciclicamente secondo un calendario molto ricco che trovate sull’home page del sito ( qui la versione in inglese ). Tra i grandi fotografi che hanno esposto i loro lavori almeno una volta al Fotografiska figura ad esempio David LaChapelle e ancora Maria Friberg, Christer Strömholm, Robert F. Kennedy, Kenneth Gustavsson, Sally Mann, Sally Mann, Véronique Ducharme, Julia Hetta, Helena Blomqvist, Steve Schapiro, Marcus Bleasdale e tanti altri grandi nomi della fotografia moderna e contemporanea.
In questi giorni era possibile ammirare tra le altre, le bellissima mostre di Bryan Adams – Expose e di Nick Brandt – Inherit the Dust.
Questa giornata ricchissima termina con un giro nel quartiere di Södermalm che un po’ ricorda certe zone di New York e una cena a base di falafel e humus in un ristorante vegetariano della zona più centrale.
Prima di addormentarmi un pensiero. A Stoccolma dovrò tornarci per forza.
TO BE CONTINUED …..
A presto.
Un bacio. Sa
♥♥♥
5 Fast Smiling – Tips:
DETTAGLI :
Foto di Giorgio Leone
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fantastico
davvero
Bellissime foto! Non sono mai stata a stoccolma, ma mi hai incuriosito! La camera è meravigliosa!
Un bacione,
Mary
Fashion secrets of a pretty girl
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