Ho pensato molto in questi giorni a quale fosse il modo migliore per lasciare andare questo anno così funesto, poco promettente già dagli esordi, un anno bisestile, verso il quale mese dopo mese abbiamo più volte lanciato epiteti sempre più ingiuriosi e offensivi. E ora alle soglie del 2017, ci sentiamo invadere dalla speranza che possa essere sufficiente svegliarsi nel nuovo anno per allontanarsi dal dolore, dalle ansie e che spesso ci hanno immobilizzato. Ma sappiamo in cuor nostro che non sarà facile smettere di aver paura e i muri, minacciati o alzati per combatterla sono ancora tutti su.
Difficile fare un post di buoni propositi, impensabile per me pensare di dare qualche consiglio sui look perfetti per il capodanno. Tornerò a farlo, presto. Ma adesso non è il momento.
Così ho pensato di regalarvi le immagini dell’ultima tappa di uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto, quello in Svezia. L’ultima tappa riguarda la Lapponia Svedese. E’ stato come entrare in una terra fatata, capace di donare tanta serenità, in una regione che si attraversa con le gambe, con il gli occhi, ma soprattutto con il cuore; una sorta di viaggio in una dimensione parallela, attraverso una natura incontaminata, silenziosa, accogliente e una cultura molto diversa dalla nostra ma che ha così tanto da insegnarci.
Questo vuole essere un modo per ricordarci che c’è tanto di bello intorno a noi, ed è più grande di tutte le nostre paure più alto di tutte le barriere che riusciremo ma a costruire.
La prima tappa nel cuore della Lapponia Svedese è stata a JokkMokk dove abbiamo raccolto informazioni sulla zona presso il centro informazioni per poi dirigerci a Gällivare , precisamente nel delizioso Skogs Hotel, caratteristico ranch immerso nel bosco, dove abbiamo assaggiato piatti tipici sami e sperato tutta la notte di avvistare l’Aurora Boreale. Ma come molti ci hanno detto l’aurora boreale è magica e capricciosa. Anche alle latitudini giuste e nel periodo più adatto non si ha mai la garanzia di poter ammirare questo fenomeno della natura in cui terra e spazio si congiungono. E noi non eravamo neanche nel periodo migliore. Un’utopia. Un valido motivo per ritornarci.
Il giorno dopo ci siamo diretti verso Jukkasjarvi, piccolo centro sul fiume Torne, decisi ad entrare in contatto il più possibile con la cultura Sami e gli Allevatori di Renne, che tutt’ora continuano nelle loro attività e che sono proprietari di tutte le renne che si trovano sul territorio, docili e mansuete come gattini domestici.
A Jukkasjarvi si trova anche il rinomato Ice Hotel, un meraviglioso hotel di ghiaccio, che viene ricostruito ogni anno diversamente dal 1991 e che è realizzato interamente con neve pressata e grossi blocchi di ghiaccio prelevati dal vicino fiume Torne. Tutti gli inverni, dopo mesi frenetici di martellate, scalpellate, tagli e bevute di vodka di scultori artisti, da ottobre a dicembre, prende vita il nuovo Ice Hotel pronto per accogliere gli ospiti nelle sue originalissime suite a -5°, con lampadari, i letti, soprammobili, tutto ghiacciato.
Ogni anno un nuovo albergo e una nuova installazione artistica.
Agli ospiti viene insegnato come vestirsi per resistere al freddo e come preparare il letto con il sacco a pelo che resiste fino a – 25°. Al mattino vengono svegliati con una bevanda calda, ma a loro disposizione c’è una sauna e una sala riscaldata con fuoco scoppiettante aperta 24 ore su 24, per chi necessitasse di un po’ di tepore.
Dormire una notte in questo albergo penso che possa essere un’esperienza davvero magica .
Noi abbiamo avuto la possibilità di vedere le splendide foto di molte creazioni artistiche degli anni precedenti, abbiamo bevuto cocktail in bicchieri di ghiaccio e dopo un pranzo decisamente energetico presso l’ottimo ristorante dell’Ice Hotel, ci siamo buttati in un’avventura davvero insolita e divertente. Ci siamo cimentati con le sculture di ghiaccio. Un blocco a testa, lo scalpello, i guanti, tanta fantasia e altrettanta incapacità. Orgogliosi dei nostri risultati mediocri abbiamo lasciato andare le nostre creazioni nelle acque trasparenti del fiume Torne.
Abbandonati gli scalpelli ci siamo diretti verso Björkliden, passando da Kiruna e poi Abisko. Questo tratto del nostro tour lo abbiamo vissuto quasi in silenzio, godendo della vista di paesaggi che più di una volta ci hanno quasi commosso per la loro perfetta bellezza. Un panorama che piano piano si andava modificando sotto i nostri occhi, con la comparsa di cespugli, muschi, arbusti, fiori quasi alpini e laghi di impressionante bellezza.
Durante il nostro soggiorno a Björkliden abbiamo fatto quello che la mia amica Irene, definisce un buon hiking, molto semplice ed adatto a tutti, di circa 12 km ( io direi invece un massacrante buon hiking di 6 ore, ma sorvoliamo… ). Sicuramente la bravura e la pazienza dell’ottima guida Andreas ha reso più semplice il percorso, senza ombra di dubbio la straordinaria bellezza del Trollsjon e Rissanjaure, il lago che si dice sia il più chiaro e pulito di tutta la Svezia, ha cancellato in un attimo lo sforzo.
A Björkliden abbiamo soggiornato nei Cabin, i piccoli chalet con tanto di sauna privata. Accoglienti e ben attrezzati con un impagabile valore aggiunto. La veduta verso il paradiso: il Tjuonavagge o Lapporten, il cosiddetto cancello sulla Lapponia.
La vista della luna all’ora del tramonto esattamente all’interno dell’apertura circolare, nel cielo dalle mille tonalità rosate, credo che sia davvero un ricordo che non mi abbandonerà mai più.
Smiling – Tip:
Un bacio e buon Anno di cuore a tutti voi .
♥♥♥
DETTAGLI :
Foto di Giorgio Leone
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Bellissime foto!
Un bacione,
Mary
Fashion secrets of a pretty girl
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Mamma che foto meravigliose! Della serie: un po’ di acqua, ghiaccio e natura… ne abbiamo?
L’autora boreale è una delle cose che spero di vedere al più presto, sfidando tra le tante cose anche il mio rapporto approssimativo con il freddo.
Grazie per questo post!