Quando l’estate ci colpisce in pieno ma il periodo delle ferie è ancora lontano, fuggire anche solo per un weekend è più che un palliativo, in alcuni casi può essere risolutivo. In fondo dico sempre che non è indispensabile macinare tanti chilometri e affrontare luoghi selvaggi per soddisfare il nostro risvegliato senso di avventura o di curiosità. Basta andare incontro al nuovo con lo sguardo giusto, dosando sensibilità e voglia di conoscere, catturando ogni dettaglio.
Quindi in occasione del compleanno di Giorgio, ho deciso di fargli un regalo: un fine settimana alle Cinque Terre. So che può sembrare un po’ egoistico, forse lo è, ma un po’ di stacco ero certa avrebbe fatto bene anche a lui.
Nonostante che questo piccolo paradiso sia molto vicino a Lucca (circa due ore di viaggio in treno, compresi i cambi ), il mio ultimo ricordo delle Cinque Terre credo che si collocasse tra le scuole superiori e i primissimi anni di università e quello di Giorgio alla gita fuori porta di Pasquetta (età 16 anni ).
Un luogo tutto da riscoprire quindi, assaporare e ovviamente fotografare. Perché ovviamente non potete intraprendere questa fuga senza almeno uno smartphone che vi aiuti a fissare nella memoria quei paesaggi romantici e mozzafiato. Se portate con voi una reflex anche meglio!
Le 5 terre sono cinque e questa è già una sicurezza: Monterosso, Vernazza, Coniglia, Manarola e Riomaggiore. Altra certezza è che se questi 5 borghi liguri sono stati riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità un motivo c’è. E appena ci mettete piede, in una a caso, una qualunque, ve ne accorgete subito. E’ un angolo di Liguria che rivela la sua storia non solo attraverso le numerose Chiesette, Musei, Santuari ma anche attraverso i paesaggi. Generazioni di uomini con fatica e determinazione hanno creato un’incredibile architettura di terrazzamenti a picco sul mare sorretti da chilometri e chilometri di muretti dove vi sono vigneti che producono un eccellente vino DOC , il prelibato Sciacchetrà che ovviamente abbiamo assaggiato.
La macchia mediterranea in questo periodo è un trionfo di ginestre e agavi che si alternano alle coltivazioni biologiche specializzate in erbe aromatiche. Potete immaginarne il profumo. Se amate camminare questa è la vostra terra. Considerate che per secoli i sentieri delle Cinque Terre sono stati l’unico collegamento tra un paese e l’altro e tra questi e l’entroterra. Oggi la rete che si sviluppa per oltre 120 chilometri consente di apprezzare e visitare tutto il territorio, attraverso sentieri dalle diverse tipologie. Il Paradiso degli escursionisti.
Però si può decidere di visitare le Cinque Terre con un animo meno sportivo e più rilassante, “accontentandosi” di camminare nelle stradine strette stracolme di negozietti tipici e ristoranti che profumano di mare, sostando sugli scogli ad osservare come le onde incontrano e si scontrano instancabilmente con le rocce o come intrepidi turisti si tuffano dalle scogliere più alte dei porticcioli. Potere scegliere di vivere questi luoghi senza un vero e proprio itinerario, ma fermandosi a gustare quello che questa terra offre: la lentezza della quotidianità.
Devo dire che il nostro è stato un approccio appunto, più rilassante e godereccio e forse per questo abbiamo scelto di soggiornare nella più piccola delle Cinque Terre: Manarola. Un paese così piccolo che è attraversato praticamente da un’unica strada ripidissima su cui si affacciano case dai mille colori e che congiunge il parcheggio con il porto e un bellissimo balcone naturale sul Mar Ligure.
La scelta dell’albergo è stata casuale. Non avevo ricevuto alcun consiglio a riguardo e mi sono fidata dell’istinto. E’ andata benissimo. L’Hotel Ca ’D’Andrean in cui abbiamo pernottato si trova in posizione ottimale, all’inizio del paese, poco sotto la chiesa di San Lorenzo, ad appena 400 metri dalla costa. Le camere confortevoli e ben arredate con mobili in legno, connessione Wi-Fi gratuita in tutto l’edificio, un giardino dove potere gustate la prima colazione in estate. Dobbiamo avergli fatto anche simpatia perché senza alcuna richiesta particolare il gentile gestore ci ha assegnato una delle camere con un delizioso balcone che affacciava sulla via principale.
( Ca’ D’Andrean Via Discovolo 101, Manarola Tel: 0187 920040). Mi sento di consigliarvelo nel caso di una fuga romantica ma anche se viaggiate con la famiglia. Prezzo medio.
Noi siamo partiti sabato mattina da Lucca con il treno delle 8.30 ( Lucca – Viareggio, Viareggio- La Spezia , La Spezia – Manarola ). Ecco. Se possibile evitate la macchina perché i parcheggi sono merce rara e una volta deciso il vostro punto di partenza potrete spostarvi tranquillamente tra una Terra e l’altra con il trenino che fa la spola tra La Spezia e Levanto. Passa ogni 30 minuti circa, le stazioni sono all’interno dei borghi e pertanto ben accessibili e tra una fermata e l’altra non vi conviene neanche cercare posto a sedere, tanto il viaggio è breve.
Se non volete avere lo stress di fare il biglietto ogni volta che dovete salite sul treno e magari siete in ritardo, potete acquistare la Cinque Terre CARD treno (16 €) valida fino alle ore 24 del giorno di convalida, che vi dà diritto anche a tutta una serie di altri vantaggi, tipo uso gratuito di pulmini, ascensori per disabili, accesso gratuito a tutti i percorsi pedonali, ai centri di osservazione naturalistica, ad alcuni musei etc.
Però vi dico anche che se non avete intenzione di prendere il trenino almeno 4 volte al giorno forse non vi conviene farla, anche perché poi non contempla il servizio traghetti e sinceramente lo spettacolo più bello che le Terre offrono è quello che si ottiene guardando la città dalla costa. Almeno una tratta vi consiglierei di farla via mare. Noi abbiamo dovuto rinunciarvi a causa del mare mosso.
Arrivati alle 10.30 a Manarola, ancora freschi e riposati, dopo avere lasciato i bagagli, abbiamo deciso di percorre il sentiero panoramico che si snoda sulla collina di Manarola. Per accedere al sentiero occorre salire nella parte alta del paese, l’imbocco è vicino alla Chiesa.
E’ un sentiero molto semplice. Se l’ho percorso io, lo può fare anche un bambino di tre anni. Durante la camminata, intervallata da decine di momenti fotografici ho decretato che Manarola sarebbe stata la mia 5 – Terra preferita, senza avere visto le altre. Ma poi come una sorta di premonizione così è stato.
Il pomeriggio abbiamo preso il trenino per andare a Riomaggiore, il borgo più orientale e che dista davvero pochi minuti da Manarola. Riomaggiore, come Manarola, si sviluppa in verticale, strutturato a gradoni come tutti i borghi situati nelle valli torrentizie. Anche le abitazioni colorate sono sviluppate in altezza su tre o quattro piani e sembrano sorreggersi le une alle altre. Le barche dei pescatori sono attraccate vicino alla riva e riparate da un’insenatura naturale.
Rientrati a Manarola abbiamo preso l’aperitivo in un posto incantevole con una veduta mozzafiato: Nessun Dorma, aperto dalle 12 alle 24 . Qui si può pranzare, cenare, fare merenda. Non troverete primi piatti o secondi di pesce ma focacce, bruschette, acciughe e insalate presentate con grande creatività. E poi frullati, macedonie, ottimo vino e cocktail inebrianti. I prodotti sono tutti a km 0, il personale è molto giovane e sorridente. Giuratemi che se andate a Manarola ci fate un salto. (Nessun Dorma. Località Punta Bonfiglio, 19010 Manarola Tel: 0187 762058).
Noi siamo usciti barcollando e ci siamo diretti poi alla Trattoria da Billy che si si trova nella parte alta di Manarola. Vi confido: avevamo avuto una dritta, altrimenti non l’avremmo trovato. Due sale interne e una terrazza ambita dove si possono gustare il pesce del giorno e i prodotti dell’orto, pasta fresca e dolci fatti in casa. Da non perdere l’antipasto della casa di pesce ( 12 portate ). Non prendetevela se non trovate posto fuori. Neanche usando la carta del compleanno e gli occhi dolci, sono riuscita a convincere il proprietario a sistemarci fuori. E’ necessario prenotare, ameno in estate. (Trattoria Dal Billy Via Rollandi 122, Manarola Tel: 0187 920628).
Il giorno seguente, ci ha svegliato una grandinata spaventosa, che ci ha fatto temere di dovere rimanere bloccati tutto il giorno. Il temporale estivo si è invece allontanato dopo poche ore e siamo partiti: direzione Vernazza e poi Monterosso.
Vernazza secondo me contende il primato di 5-Terra più bella a Manarola ( anche se perde ). Una bella banchina, una piazzetta dove il tempo sembra essersi fermato, circondata da una moltitudine di ristoranti immersi in un tripudio di colori.
Vernazza è sovrastata, quasi protetta, dal Castello Doria che si erge sulla sommità del promontorio antistante il piccolo porto.
Questa costruzione venne eretta a difesa degli attacchi dal mare. Al centro di essa si eleva una torre cilindrica, simbolo di Vernazza. D’obbligo salire fino in cima per ammirare il panorama della cittadina e della costa e scattare una foto ricordo. Prezzo: €1.50.
Come ricorderete Vernazza ha subito un’alluvione nell’ottobre del 2011 che ha distrutto i primi piani di quasi tutti gli edifici, inclusi tutti i ristoranti e i negozi. Devo dire che sono visibili i segni dell’alluvione, non soltanto sulle case dai mille colori, ma quasi tutto è stato ricostruito nell’arco di pochi anni.
Dopo avere sorseggiato una bibita nella piazzetta principale ci siamo diretti, sempre in treno a Monterosso, che è il paese più occidentale e anche più esteso. E’ anche l’unica 5-Terra che possiede una discreta lingua di sabbia attrezzata con lettini e ombrelloni. Ve la trovate davanti appena scesi dal treno, nella zona Nuova.
Le sue caratteristiche rendono Monterosso anche la più affollata e turistica. Schiere di gruppi vacanza provenienti perlopiù da crociere seguono ordinatamente ma anche chiassosamente la bandierina dei loro capo gruppi.
La zona vecchia è suggestiva ed è il vero cuore storico del borgo. Sicuramente tra tutti il più vivo e ricco di attrazioni e strutture ricettive. Dopo un giretto di perlustrazione non ci siamo fatti mancare la tappa culinaria presso la Wonderland Bakery per assaggiare a focaccia di Recco. E’ stata dura rinunciare alle ciambelle, ai muffin ai mirtilli al cioccolato, alle torte a strati… Ok basta. non pensiamoci più. Comunque vi lascio l’indirizzo. Wonderland Bakery Via S. Pietro, 8 Monterosso.
Giunti al momento del ritorno, abbiamo ripreso il trenino ormai familiare, ritirato i bagagli a Manarola e dopo un gelato artigianale e gustosissimo al porto ( ma fanno tutto buono qui ? ) abbiamo fatto ritorno a Lucca, dopo due giorni intensi che stranamente si sono svolti lentamente rendendo la nostra breve vacanza quell’iniezione di energia e buon umore di cui avevamo bisogno.
Senza alcuna malinconia, certi che ci torneremo presto. Di nuovo in estate, ma sicuramente anche in inverno per vedere il presepe più grande del mondo, che viene realizzato ogni anno a Manarola a partire dal 2007, grazie alla passione e al lavoro di Mario Andreoli. Ci hanno raccontato infatti che l’intera collina del borgo si ricopre di oltre 300 figure a grandezza naturale, costruite con 8 km di cavi e 17.000 lampadine. Il tutto viene alimentato da un impianto fotovoltaico fatto realizzare appositamente. Il presepe prende vita ogni anno l’8 dicembre e rimane esposto fino ai primi di febbraio. Da fissare sul calendario.
Anche se la veduta notturna, già sembra un Presepe. Ve l’ho detto che Manarola è la più bella.
A presto.
Un bacio. Sa
♥♥♥
DETTAGLI OUTFIT
Camicia : Zara
Salopette : Cos
Occhiali : Special Edition FELDER FELDER for Silhouette
Foto di Giorgio Leone
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Bellissimo reportage, spero tanto di riuscire a visitare presto queste zone. Un saluto
Per vivere gli ultimi giorni d’estate un paio di settimane fa mi sono fermato qualche giorno in Toscana. Passato le cinque terre ho pensato che non ci ero mai stato e che sarei stato davvero curioso di visitarle. Il tuo post mi tornerà molto utile, grazie!