Aspettiamo il momento delle vacanze così intensamente che, a volte, capita di dimenticarcene.
Il mese di agosto è alle porte, ma se da un lato possiamo permetterci il lusso di chiudere l’agenda e tirare un respiro (del tutto metaforico, a giudicare dal caldo torrido), dall’altro è ormai improrogabile occuparci di ciò che abbiamo rimandato all’indomani sulla scia del proverbiale prima il dovere e poi il piacere a cui, all’indecisione sulla meta da scegliere, si aggiunge la ricerca dell’offerta migliore.
A differenza dell’anno scorso, questa volta ho deciso di giocare d’anticipo e prenotare per tempo la vacanza a Formentera che ho sempre sognato di concedermi un giorno o l’altro. Conscia degli avari compromessi organizzativi di un nato sotto il segno della Vergine, tendo a preferire i viaggi pianificati mesi prima alla roulette russa a pochi giorni dalla partenza, ma se dovessi scegliere un luogo in cui trascorrere le mie vacanze estive last minute, non avrei dubbi: guarderei di certo le offerte per la Sardegna
Teatro dei miei ricordi da giovinetta racchiusi nella zona tra La Maddalena e Stintino e riscoperta anni più tardi nella sua parte meridionale per merito di Giorgio, in parte originario dell’Isola di San Pietro, forse sono di parte se dico che la Sardegna mi ha sempre dato più di un motivo per desiderare di tornarci da un giorno all’altro. Terra culturalmente eterogenea che, nonostante alcune località dell’isola vengano prese d’assalto ogni estate, cerca di mantenere la sua aura primordiale di spazio senza tempo intriso di tradizione, cibo e cultura.
Difficile, se non impossibile stilare una classifica delle spiagge migliori della Sardegna. Affezionata soprattutto alla costa orientale, tra le località balneari che preferisco si trovano le vicine Cala Mariolu, Cala Goloritzè e Cala Luna. Molte calette possono essere raggiunte grazie a traghetti e gommoni o, per i più temerari, seguendo percorsi di trekking. Tornando alle rimembranze adolescenziali, non posso invece omettere La Pelosa: paradiso per gli occhi, un po’ meno per l’anima essendo sempre affollatissima. Sempre a Stintino è inoltre possibile prenotare una visita all’Isola dell’Asinara attraverso il suo Parco Nazionale e raggiungendo il famoso carcere.
Letteralmente, la casa è piccola, il cuore è grande. Questo antico proverbio racchiude in sè uno dei capisaldi fondamentali a cui un buon sardo sente l’esigenza di attenersi più per bisogno che per dovere: l’ospitalità. Una gentilezza a cui diventa facile fare l’abitudine, tra un saluto caloroso e un invito a cena “improvvisato” con antipasto, doppio primo, secondo, dolce e pane carasau.
A proposito di cibo, la stessa varietà culturale si riscontra anche in ambito culinario: dai formaggi, alla carne ai crostacei. La lista è lunga, ma sul podio si trovano sicuramente l’aragosta alla catalana, insaporita con pomodori e cipolla; gli gnocchetti alla campidanese, altresì chiamati malloreddus, conditi con il ragù trattenuto dalle striature della pasta; la bottarga e l’immancabile maialetto arrosto. Tra le pietanze dai nomi più strani che, certo, da soli non parlano, i culurgiones, tipici ravioli aromatizzati con la buccia di limone o di arancia, e le seadas, fritte e dolcissime.
La frequenza non è esattamente la stessa, ma non si può dire che i sardi non sappiano godersi le serate in compagnia: degli amici e, ancora una volta, della gastronomia. Alcune delle fiere programmate per il prossimo mese sono dedicate alle squisite panadas e al cinghiale, la prima a Cuglieri, la seconda a Santa Maria Coghinas, entrambe il 12 agosto. Molto sentite sono anche le festività religiose e le tradizioni folkloristiche ripetute sulla scia di antichi riti pastorali, come La Caccia alla Giovenca che precede la festa della Vergine Assunta a Guasila che si protrae dal 13 al 15 agosto.
E voi? Avete già prenotato le vostre vacanze?
Un abbraccio.
A presto,
Sa.
Foto credits :
Sito Alpitour
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato sulle novità e gli ultimi articoli
Leave a Reply