Odio le attese. Ecco perché sono sempre in ritardo. Vivo con ansia i momenti che mi separano dal pensiero di un cosa che deve accadere e il suo reale accadimento.

Nella migliore delle ipotesi mi sembra di perdere tempo, nella peggiore mi lascio sopraffare dall’ansia e immagino scene apocalittiche. Avrei bisogno di un acceleratore di momenti in certi casi o di poter leggere nel futuro, per calmarmi.  L’attesa del dolore o l’attesa della fine del dolore sono le più devastanti.  L’attesa di uno sguardo o di un’attenzione … le più intime.

Mi innervosisce stare seduta ad aspettare il treno, in coda al supermercato o alle poste. Non sopporto rimanere inerme in attesa di una telefonata o di un messaggio che tarda ad arrivare. Qualche volta provo fastidio anche nel vedere un film senza sapere come andrà a finire, ecco perché amo rivedere quelli già visti. Ed ecco perché comincio a sfogliare un giornale sempre dal fondo e qualche volta non resisto e lo faccio anche con i libri.

Non mi piace aspettare Natale per aprire i pacchetti e Pasqua per rompere le uova. E se mi viene a mente di fare qualche spostamento in casa non reggo dovere attendere che sia il momento giusto.

Ecco … ho capito… mi stanno antipatici i fottuti momenti giusti. Le cose belle possono avvenire anche in quelli sbagliati, no?

Un abbraccio e buon inizio di settimana .

A presto. Sa

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