Mentre scrivo, mancano davvero poche ore al rientro. Eh già. Il rientro. Già carico di emozione a cose normali. Denso di aspettative e di curiosità. Noi prof siamo una razza strana; ci lasciamo a metà luglio, stanchi, innervositi. Basta con i progetti, il Pcto, le commissioni, il tutoraggio, i coordinamenti. Solo lezione in classe! E poi il primo settembre, come comuni quaquaraquà, ci ritroviamo, carichi come molle, tra scartoffie e sogni a progettare la crescita dei nostri studenti. Tante domande, ma in tasca tutte le risposte. Quest’anno è diverso. Quest’anno mi sento impreparata, come un mio studente dopo tre mesi
La mia assenza dai social è temporanea ma ricostituente. Io che sui social ci sguazzo da anni senza bisogno di braccioli gonfiabili, ad oggi ho bisogno di prendere fiato. Con la testa a pelo d’acqua e l’animo pieno di amarezza. Non mi piace quello che vedo, quello che leggo, quello che ascolto. Non mi piace la superficialità nei giudizi, l’ignoranza dilagante. Questo sentirmi dalla parte sbagliata anche quando sono certa di essere da quella giusta. Se il terreno sotto i piedi trema, i social non sono il luogo più rassicurante. Magari il più scontato, il più prevedibile, dove ogni maschera sembra
Per un’insegnante di scuola superiore avere tre quinte nell’ultimo anno di corso dovrebbe essere illegale. Insomma dovrebbe essere proibito dalla legge. Sulla carta domani sarà l’ultimo giorno che trascorreremo insieme nelle aule anche se in realtà è stato ieri. L’ultimo giorno di una settimana straziante che ci ha visto vomitare vicendevolmente negli abbracci, nelle parole, negli sguardi tutto l’affetto e tutta l’ansia di un’imminente distacco. E io sto vivendo questi giorni in uno stato di coma vigile ormai ben conosciuto. In poche parole sono devastata e piagniucolante da giorni. Avete presente la sindrome del nido vuoto che prova una madre
Premetto che quanto affermo non mi sposterà di un millimetro dalla convinzione che il mio lavoro è il più bello del mondo. Dopo quello della presentatrice ovviamente, ( ndr: ho sempre voluto fare la presentatrice ). E che il lavoro che svolgo lo faccio nella scuola migliore del mondo, con gli alunni migliori del mondo. Insomma guai a chi tocca il mio orticello. Però una cosa ve la voglio dire. Ogni prof che ami davvero questa professione, (ma tanto tanto eh), in fondo al suo cuore è un po’ convinto di due cose; la prima di avere una sorta di
Venerdì : giorno libero. Il giorno libero infrasettimanale degli insegnanti credo che sia motivo di forti invidie di chi insegnante non è. Insieme alle ferie estive, le vacanze di Natale e poi quelle di Pasqua, i ponti comandati e le chiusure scuole per allerta meteo o neve. Ok. Non posso farci niente. E se avete intenzione di fare battutine a riguardo, sappiate che non attacca. Non inizierò la mia tiritera su quanto sia impegnativo il lavoro degli insegnanti, tra compiti, preparazione lezioni, consigli di classe, collegi, dipartimenti. Non tirerò fuori l’asso della manica sulla responsabilità che abbiamo a stretto contatto
Quanto ci sentiamo in “media “ con il resto della popolazione? Quanto ci discostiamo dai comportamenti più frequenti? Nuovo Censimento Permanente: vediamo cosa è cambiato. 3,8 milioni di coppie hanno figli in Italia. Io no. Tra le donne nate nel 1950 quelle senza figli sono l’11% , tra quelle nate nel 1977 il 22 % ad oggi. Ma magari sono ancora in tempo. Sapete quanti sono i figli nati da coppie di coniugati ? il 32% in meno rispetto al 2008 e i figli nati ad genitori non coniugati ? Il 25 % in più. In dieci anni un cambiamento
Ogni giorno, una campanella suona. Per qualcuno è il timbro sul cartellino al proprio arrivo in ufficio o il richiamo ai numerosi impegni tra cui destreggiarsi nel corso della giornata, per altri è ciò a cui abbiamo imparato ad associare il suono fin da bambini, attraversando i corridoi della scuola verso la rispettiva aula. Sorrido, come chi si ricorda di essere stato dall’altra parte della cattedra in passato e penso ai punti di vista: perchè, con il tempo, la prospettiva cambia, e i miei occhi hanno più di un motivo per strabuzzare increduli. Sono i rischi del mestiere: gli errori
Giusto qualche giorno fa (s)parlavo di cambiamento. Fare le stesse cose mi annoia terribilmente. L’ho detto tante volte, ho un brutto carattere: ho un continuo bisogno di nuovi stimoli, altrimenti mi addormento. Da 6 anni, quasi 7, scrivo sul mio Blog e sui Social, costantemente e con piacere, di tutto ciò che mi interessa o mi incuriosisce. Mi sono guardata allo specchio, anzi no, mi sono guardata dentro e ho scoperto che tra le tante cose che faccio, ce ne è solo una che ancora non mi ha stufato per nulla e alla quale continuo ad approcciarmi con gioia
Cari ragazzi domani si riparte. Un viaggio lungo nove mesi che ci vedrà trascorrere insieme ogni giorno, tante ore quante ne avete condivise d’estate con i vostri amici di scorribande e sicuramente più di quante, d’ora in poi, ne passerete con le vostre famiglie. E io voglio svelarvi un segreto. Anche i prof sono un po’ agitati all’idea, sapete? Perché in fondo l’inizio mette sempre un po’ di ansia. E’ inevitabile. Un po’ come quando si aspetta di entrare dal dentista o che l’ago di una puntura si infili nella pelle. E’ l’attesa a renderci nervosi, più che l’atto stesso. In alcuni
Orientamento in entrata : nessuna scelta è irreversibile Qualche giorno fa ho letto uno status su FB di una studentessa appena diplomata presso la scuola in cui insegno, un professionale Indirizzo Sociale e Moda di Lucca. La ragazza in questione ha conseguito nello specifico il diploma in Produzioni Tessili e Sartoriali. Nel suo breve ma accorato sfogo sui Social esprimeva una certa delusione rispetto ad un percorso di studi che non l’ha soddisfatta completamente. Nell’immediato mi si è stretto il cuore per lei e mi sono sentita anche lievemente ferita da un pensiero che suonava come giudizio, nonostante la studentessa in questione non
C’è uno spiraglio di speranza in questo tunnel di odio e rancore. Lo spiraglio è l’amore. E l’educazione all’amore. A ottobre scorso, ad un gruppo di miei studenti del Percorso di formazione Peer Educator “Amici per la vita Senior”, ( Progetto “Life Skills Education , promosso dall’ Educazione e promozione della salute dell’ Azienda sanitaria all’interno delle scuole superiori lucchesi ), è stato chiesto quale tematica volessero approfondire in orario extrascolastico. C’è un argomento che sentite particolarmente vicino alla vostra realtà, al vostro mondo e sul quale volete confrontarvi, riflettere, esprimere il vostro personale punto di vista? La Violenza. Quale Violenza? Tutta la violenza. Quella domestica,
Oggi a scuola ho visto piangere 4 ragazze. Una ragazza ha pianto di delusione per un’ultima interrogazione di matematica andata non troppo bene, un’altra ragazza ha pianto di gioia per un ultimo compito andato bene. Una terza ha pianto per una crisi d’ansia e l’ultima perché era arrabbiata a causa di un furto subìto di 50 euro. A noi prof un corso ce lo dovrebbero fare però. O comunque insieme alla laurea e alla nostra bella abilitazione all’insegnamento, ci dovrebbero consegnare un manuale, un libricino di supporto che ci dica come fare per evitare di assorbire tutto quello che ci circonda, come
Prof cosa è l’infinito ? Qualcosa che ha spazi immensi. Silenzio. Che è qualcosa di grande lo so. Ma non lo posso raggiungere. Quindi mi chiedo: a cosa serve se è irraggiungibile? Pensa ai numeri naturali. Perché sono infiniti? Perché si può sempre trovare un numero naturale più grande di un numero dato, aggiungendo uno. Bene. La meraviglia dell’infinito sta proprio lì. Nella potenzialità. Nella capacità di potere sognare. L’infinito è la possibilità di guardare in basso, sapendo di potere guardare anche in alto. E’ la forza di spingersi oltre, oltre uno sguardo, oltre un giudizio o un pregiudizio. Quindi allora è raggiungibile? Certo. Se sei assetato. Curioso e
Che cosa vuol dire essere una Style-blogger? 1) Vuol dire innanzitutto essere una blogger. Ovvero una persona che ama scrivere e anche parecchio. Scrivere inteso come esprimere i propri pensieri in contenuti originali. Come succedeva un tempo quando avevamo il nostro diario gelosamente custodito. Adesso abbiamo buttato il lucchetto ma poco è cambiato. Forse prima scrivevamo solo per noi stesse. Ora che ci penso … questa è la maggiore differenza. Non si può essere una blogger ri-scrivendo, contenuti di altri, né si può fare la blogger su Facebook, né tantomeno su Instagram. Direi neanche su WhatsApp. No, credo proprio di no.
Su circa 50 anni anni di vita ameno la metà li ho trascorsi con la frangia. Forse anche i due terzi. A tre anni avevo già una frangetta nera, corta e sbarazzina. (Se mi ricordo un giorno vi posto una foto). Ho provato a sbarazzarmene ma non ci riesco. Provo a farla crescere, arriva all’altezza sopracciglia e zac … la ritaglio drasticamente. La frangia mi protegge dagli sguardi indiscreti come una sorta di tendina dietro a cui ripararmi. E mi dà sicurezza. Però la coloro. Per ottenere una parvenza di novità. E perché credo nell’utilizzo del colore nel richiamare l’attenzione delle
Domani si rientra. Dopo una breve vacanza prima dell’ultima maratona. Questo lunedì entriamo ufficialmente nell’ultimo mese effettivo di scuola. Poi ci saranno gli scrutini, gli esami di stato, i corsi di recupero. ( Anche se c’è qualcuno che ancora pensa che i professori da giugno a settembre se ne stiano sotto un ombrellone… ma questo è un altro discorso). Già comincia il momento dei bilanci e delle inevitabili malinconie. Ogni anno da quasi 20 ormai, vivo l’ultima fase dell’anno scolastico con un misto di eccitazione e amarezza. E’ normale guardarsi indietro, alle scelte fatte, ai traguardi, alle realizzazioni, alle sconfitte. Ogni
Ormai lo sapete tutti che insegno matematica in una scuola professionale che ha due indirizzi, uno sociale e l’altro moda. Sono pertanto molto interessata agli sbocchi futuri professionali dei miei studenti. Deformazione professionale; penso che sia normale. Quando mi ha contattato l’Accademia del Lusso per illustrarmi la loro offerta formativa, non mi sono limitata ad ascoltarli. Ho voluto toccare con mano, attraverso l’esperienza diretta di chi l’ha frequentata. Già conoscevo infatti l’istituto di Moda per i numerosi master che organizza: In realtà la scuola, nata nel 2005, offre anche: Corsi Post Diploma: corsi riservati a tutti gli studenti in possesso del
La verità sullo scambio di commenti tra blogger. Solitamente tendo a stare ai margini da certe polemiche sul mondo del blogging, vuoi perché la mia vita reale è fatta di questioni che meritano più attenzione, vuoi perché lo vivo come un dispendio di energie, vuoi per una sorta di (chiamiamola) esperienza derivata dall’età. Ma la mestrina che è in me e il mio spirito orgoglioso, oltre le decine di segnalazioni che mi sono arrivate, mi impone di mettere qualche puntino sulle i su quanto espresso in un articolo di Anonimo ( anche se ormai anonimo non è più… ), che
Voglio un uomo che sappia concedermi l’80% dell’armadio… che mi guardi struccata e mi sussurri che sono la più bella del mondo, che mi dica ogni tanto… “stasera cucino io“; voglio un uomo che quando esco con le amiche per una pizza o un aperitivo, mi raccomandi di stare attenta con la macchina, un uomo solido che lavori tutto il giorno ma che se c’è bisogno, bisogno davvero… molli tutto e torni a casa. Voglio un uomo che sappia attaccare un chiodo e cambiare la ruota della macchina, che si prenda cura di me ma anche di se stesso … non
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