Mi ricordo quando l’aspettavo per 8 mesi. Fantasticando di futuri viaggi, incontri divertenti, bagni nell’acqua limpida e falò sulla spiaggia. Serate tirate all’alba, canzoni a squarciagola e il vento sui capelli. Ricordo quando l’estate iniziava l’ultimo giorno di scuola o dopo l’ultimo appello estivo e ogni minuto poteva durare anche dieci minuti o un’ora o un giorno intero. Il tempo andava lento. Forse perché non ci pensavi neanche. Forse perché te lo godevi tutto. Adesso l’aspetto ancora. Con lo stesso entusiasmo adolescenziale. Amo profondamente l’estate, anche il caldo torrido che ti avvolge e ti toglie il fiato come un phon gigantesco.
Le persone hanno perso il desiderio e il coraggio di sognare. In realtà non credo che sia esattamente così. Sognare è vitale: una vita senza sogni sarebbe vuota, monotona. Sognare in fondo è anche facile e noi italiani siamo per natura un popolo di sognatori. Quello che talvolta risulta sbagliato credo che siano i luoghi in cui ci ritroviamo a cercare i nostri sogni, fantasiosi e irraggiungibili. Magari in realtà virtuali o nelle vite di altri. Ricordo di avere letto una frase molto bella in un libro di D’Avenia: una vita di sogni impossibili è come un giardino di fiori finti
Quale può essere il senso se ogni cosa avrà una fine? Quale può essere il suo valore? Si dice che ogni nuova vita abbia bisogno del suo tempo per nascere e crescere. Ma ogni cosa che ostacola il cammino di crescita, provoca ritardi che prima o poi vanno recuperati. Il tempo scorre a prescindere dalla nostra consapevolezza, ma non scorre invano. Mai. Eppure il suo fluire diventa parte sostanziale delle nostre ansie. La percezione che ne ricaviamo determina il nostro modo di agire. Il nostro modo di rapportarci nei confronti di ciò che ci circonda è influenzato dalla certezza che la
Le Cinque terre: cosa vedere in un weekend. Consigli pratici su dove alloggiare e mangiare. Quando l’estate ci colpisce in pieno ma il periodo delle ferie è ancora lontano, fuggire anche solo per un weekend è più che un palliativo, in alcuni casi può essere risolutivo. In fondo dico sempre che non è indispensabile macinare tanti chilometri e affrontare luoghi selvaggi per soddisfare il nostro risvegliato senso di avventura o di curiosità. Basta andare incontro al nuovo con lo sguardo giusto, dosando sensibilità e voglia di conoscere, catturando ogni dettaglio. Quindi in occasione del compleanno di Giorgio, ho deciso di fargli un
Se ci hai provato va bene. Però devi averlo fatto davvero. Provato almeno una volta a perdonarti. Una seconda occasione non ricapiterà…E chi lo dice? I treni passano e continuano a passare, basta essere lì all’orario giusto. E non importa se lo prenderai a corsa, se avrei il fiatone mentre crollerai esausto e soddisfatto sul sedile. Sarai sopra. E la valigia che porti con te, ti ricorderà quello che sei stato ma sarà pronta ad essere riempita di nuovi sogni. L’importate è averci provato. A rompere le regole. Quello regole in cui non ti riconosci. Quelle regole dettate dalla consuetudine che ti
Se un anno fa mi avessero detto che un giorno sì e uno no avrei indossato sneakers mica ci avrei creduto. Io con i miei vestiti vintage perbenino, le gonne a ruote, i cappellini a cloche e le mary jane con il tacco largo e il cinturino. Io come mr jekyll e mr hyde. Non lo so quale sia il vero motivo, se la mia personalità sdoppiata, se la presenza e l’influenza di Giorgio, che mette una stringata o uno scarponcino un paio di volte l’anno cosicché quando camminiamo a fianco, insieme per le vie del centro, sembriamo due personaggi di due storie diverse, lontane
Deve essere l’età. Più gli anni passano più divento meno paziente e più esigente. Non con i miei alunni, ma con i miei interessi e soprattutto con me stessa. Ogni minuto che butto via mi fa saltare i nevi; non sopporto l’idea di sprecare momenti preziosi con i cretini, gli ottusi, gli invidiosi, gli opportunisti e i tirchi. Anche i tirchi di sentimenti. Ecco. Non mi va di togliere le parole di bocca, di convincere chi non vuole essere convinto, di ascoltare chi ascolta solo se stesso, di consolare chi si crogiola nel ruolo di vittima. Che barba, che noia. Voglio conoscere,
Mese di ottobre. Mese della prevenzione del tumore al seno. Ecco che le nostre bacheche si inondano di cuoricini, di catene di solidarietà, di inviti a ricordarsi delle prevenzione. E questo è un bene. La prevenzione è importante perché ti salva la vita. E perdonatemi quello che sembra uno slogan, una fase di circostanza, ma sappiamo quanto sia un imperativo per tutte noi donne. Il timore al seno è uno dei più frequenti, ha un’incidenza davvero altissima ( ogni anno si ammalano più di 41.000 donne ) ma grazie al cielo ha un tasso di mortalità in diminuzione. Le innumerevoli campagne sono
Tutti aspettiamo qualcosa. Io ho sempre aspettato qualcosa. Una laurea che mi permettesse di trovare lavoro, il lavoro, pesare cinque kg di meno, l’amore, il matrimonio. Una casa, una casa ben arredata, pesare 5 kg meno; il primo amore che duri per sempre, un figlio. Una separazione senza traumi, una promozione al lavoro, una nuova casa; un nuovo amore che mi salvi. Pesare 5 k meno. Un figlio. Un amico che mi abbracci mentre soffro, qualcuno che resti. Uno sguardo pieno di affetto. Che qualcuno non mi lasci. Andare a New York. Una sede di lavoro vicina, una sede di lavoro
Adoro i fuori programma, soprattutto in vacanza. Quando gli orari possono anche non essere rispettati. Quando nessuno ti aspetta la sera e si può decidere di restare o di andare. O di cambiare il percorso. La Camargue nel nostro tour non era prevista. Troviamo un B&B in zona Arles e decidiamo di buttarci sulla costa fino a raggiungere Saintes Maries De La Mer sulla punta più estrema per visitare quel paesino che sembra uscito dalla penna di un disegnatore. Casine bianche, viuzze strette, ristorantini tipici e spiagge bianchissime, mosse da un vento non fastidioso ma permanente. Se osservi bene, puoi scorgere
Le Ocre di Roussillon in Provenza. Da non perdere… se vuoi un po’ perderti. La Provenza è la terra dei contrasti. E’ la terra del cielo blu e della lavanda in fiore, dei villaggi assolati e arroccati con le loro persiane scrostate nei colori pastello. La provenza è la terra dei verdi declinati in tutte le loro sfumature, nelle vigne, negli ulivi, nei cipressi o nelle grandi querce. Ma quando si arriva a Roussillon, tutto a un tratto si viene avvolti da un abbraccio dorato e caldo. I colori della terra, rosso, giallo, porpora, arancio sono tutti lì, in una tavolozza di tonalità accese e
In viaggio alla ricerca dei campi di lavanda in fiore. Chi la dura la vince. Sono tornata, dopo una vacanza desiderata da tempo, programmata da mesi, nella bellissima Provenza e dintorni. Una fuga di 5 giorni con Giorgio e due cari amici per soddisfare il sogno dei sogni, scattare foto romantiche tra le piante fluttuanti della lavanda, con abiti lunghi e trasparenti, cappelli di paglia, sguardi languidi. Per motivi lavorativi la partenza prevista per i primi di luglio è slittata al 23. Ragazzi ma la lavanda ci sarà ancora vero? Ma certo!!!! Se non la troveremo nella Provenza del Sud
Quando penso non produco. Penso e basta. E poi leggo e osservo e vado in piscina. In un mese ho fatto due post outfit sul blog. Una mia cara amica dice … ma di che hai parlato allora in questo mese? Un mio caro amico dice: … ma il tuo è ancora un blog di moda? In effetti si fa per ridere ma la riflessione viene a galla. Quanto ancora ho voglia di apparire? Poi ieri mentre sgambettavo in piscina al corso domenicale di acqua gym ( di domenica??? giuro che è vero!!! ) una bella signora sorridente si è avvicinata e
Di fronte a un libro non so resistere. La prima e l’ultima pagina sono le mie tentazioni. Devo capire di cosa si tratta. Devo vedere come va a finire. Se libro è fatto di pagine bianche penso subito a come riempirlo. Ho un quaderno per ogni cosa. Per la scuola. Per i miei articoli. Per le collaborazioni. Per i miei pensieri. Every story needs a book. Questo sarà il libro delle mie felicità trascurabili. Quei piaceri leggeri come il vento e rapidi come come il volo di un aereo. Quei momenti di gioia momentanea che ti fanno stare bene due
Faccio parte della massa. Ovvero di quelle donne che arrivano al temutissimo primo giorno di mare impreparate. Un po’ come quando andavi a scuola e lo sapevi che ti avrebbe interrogato il giorno dopo ma il pomeriggio rimandavi alla sera, la sera pensavi… domattina mi alzo presto e ripasso. Poi la mattina spengevi la sveglia prematura e mentre entravi in classe cominciavi a sperare … magari la proff non viene, magari non chiamerà proprio me. E poi ti chiamava. Ecco io sono quella che comincia a preoccuparsi della prova costume quando ormai è troppo tardi. Se poi l’estate scoppia all’improvviso mi
Non c’è età davvero per provare quella sensazione, che ti fa pensare che non vorresti essere in nessun altro posto, che non qui con lui. Domenica siamo andati al lago. E il cielo era scurissimo. Ma il posto era bello, così sereno. Guardavo gli occhi chiari di quel ragazzo e il suo divertente tic e mi chiedevo come fosse possibile che potesse vedermi ancora come un tempo. Camminiamo. E i silenzi che ci accompagnano sono sempre ricchi di parole perché in fondo le emozioni non hanno voce ma trovano sempre il modo di farsi sentire da chi vuole ascoltare. Poi
Capelli al vento rigorosamente lunghissimi e con schiariture del sole o artificiali (non ha importanza), pelle ambrata, occhiali a specchio, frange in ogni dove, sugli abiti lunghissimi in pizzo macramè, sui gilet scamosciati o sulle borse. Sandali bassi o alla schiava portati ai piedi di gambe lunghissime e perfettamente tonificate che in alternativa agli abiti alla caviglia sfoggiano micro shorts in denim slavato e rigorosamente strappati. E poi bandane o cappelli a falda larga e cascate di bijoux in stile etnico. Ecco le California girls pronte ad affrontare uno dei festival della musica più atteso della stagione : il Coachella, per la
Sarà l’ora legale, le giornate che si allungano, il tempo che passa e io che mi ammorbidisco sempre più come il ghiaccio da sbrinare nel congelatore sotto l’effetto dell’aria calda del phon. Sì lo so che non si fa. Ma io non sono una grande massaia. Insomma la primavera mi ubriaca di desideri e di pensieri dolci. Di fiori raccolti e messi sul tavolo di cucina, di macedonie colorate e insalate miste ricche di semini di zucca che fanno tanto bene. E rossetti del colore delle caramelle gommose, scrub al corpo e occhiali da sole dalle lenti rosa. E mi
Amo particolarmente Mauro Gasperi perché le sue creazioni portano poesia, eleganza e si rivelano sempre molto portabili. E perché quando lo incontri i suoi modi sono sempre così delicati, quasi riservati. Lo ascolteresti per ore parlare delle sue collezioni, anche se poi esse parlano da sole. E’ un creativo e un designer a 360 gradi. Una persona curiosa, che ama viaggiare e scoprire luoghi, abitudini, costumi diversi dal suo e che riporta nelle sue creazioni. Ama l’arte in ogni sua espressione, antica e contemporanea. Riconoscibile per l’utilizzo di linee geometriche e fluide e l’abbinamento di tessuti diversi da loro, come in un
Trovarmi al PC in questo lunedì piovoso per scrivere il pezzo su queste immagini scattate a Miami nell’ultimo giorno del nostro viaggio, mi destabilizza. Sulle finestre il ticchettio della pioggia incessante, il cielo cupo, io ancora in pigiama e una tazza di caffè caldo accanto a me. Guardo queste immagini come se non mi appartenessero. Le sento già un po’ lontane e mi fa rabbia. Devo riappropriarmi dei ricordi. Ho paura di dimenticare … non se a voi capita mai. Il ricordo per me è linfa vitale; mi permette di di dare un senso a ciò che vivo soprattutto se mi genera emozione.
Finalmente domani partiremo anche noi… tre giorni. Versilia + Punta Ala. Sembra poca cosa ma per noi è tantissimo. Intanto perché andremo a trovare dei nostri cari amici e poi perché un po’ di pausa ci serviva proprio. Ormai è risaputo che il tempo questa estate è decisamente insolito ma spero che ci permetta di fare un po’ di mare!
Fino a qualche anno fa una delle mie manie, devo ammettere quasi patologica, era l’abbinamento dei colori, nell’abbigliamento, nell’arredo, nella mia quotidianità. Diciamo che, dopo una profonda introspezione, ho intrapreso un percorso di guarigione, ma ancora provo fastidio quando vedo tonalità accostate in modo non gradevole. Di contro, mi suscitano un meraviglioso senso di pace i colori ben abbinati tra loro. Persone vicine con colori affini. Un po’ come se guardassi ogni scena come una fotografia, dove ogni colore discordante, rovina l’equilibrio dell’immagine. Potete quindi intuire quanto abbia gradito la proposta di Hevik, marchio italiano di abbigliamento tecnico, che ha ben pensato
Ripartiamo con la rubrica Let’s Go to the beach ( terzo anno consecutivo). Abbandonata la copertina all’uncinetto di mamma, sono passata al pancale grezzo, new entry nel mio soggiorno! “Ma che hai fatto????! Hai attaccato un legno vecchio in sala? ” – “Dai mamma il concetto di sala è sorpassato, questa è un open space cucina-soggiorno -ufficio. E poi mi serviva per fare i set!” “Rimane il fatto che un bel quadretto ci sarebbe stato meglio e il tuo open space è di 25 mq. ” Questa volta l’ultima parola è la sua.
Libera di aprire un blog per poterci scrivere quello che voglio e dopo tre anni essere in grado di continuare a farlo. Senza limiti, senza costrizioni. Anche una riga soltanto o un pippone di 800 caratteri. Libera di mostrarmi alla mia età con i miei sorrisi ma anche con le mie rughe, le mie gambette non più filiformi ma soprattutto con i miei pensieri. Libera di essere donna in quasi tutti i modi si possa esserlo. Almeno in tutti quelli che la natura mi ha permesso. Libera di amare senza paura e senza pregiudizi. Omologata o diversa, ma sempre libera
Mi ricordo che la mia idea di femminilità quando ero una ragazzina era rappresentata da una minigonna, una camicia annodata in vita e una cascata di riccioli. Perdonatemi ho vissuto la mia adolescenza negli anni’80. E poi diciamolo … è abbastanza comune credere quando si è giovani che l’apprezzamento si conquisti con l’ostentazione plateale e spudorata dei propri attributi fisici, che fra l’altro io non ho mai avuto neanche così spiccati. I tempi non sono cambiati. Ma lo sono per me che nel tempo ho capito che la femminilità si traduce in autenticità e consapevolezza. Che uno spacco vale più di cento minigonne
I dettagli fanno la differenza. Sa di ovvietà. Ma ciò non significa soltanto che riescono a completare un look, ma piuttosto che attirano l’attenzione sul particolare che intendiamo comunicare, traducono un gusto, un sentimento, un messaggio, un modo di essere. Con l’abbigliamento infatti riusciamo bene a esprimere il nostro linguaggio di comunicazione; i dettagli però forniscono gli accenti, le sottolineature, le ripetizioni. Uno stesso abito, accessoriato in modo diverso, racconta della persona molto più di tante parole. Quindi so bene che con un look come questo, senza tempo, tra l’etnico e il romantico, sarò davvero un libro aperto.
Non importa che età avete, se siete importanti o insignificanti: tutti tornate a essere bambini. Virginia Woolf
Che sono da tempo follemente innamorata delle creazioni di Stella Jean, ormai lo sanno anche i muri. Che non posso permettermi neanche una camicia delle sue collezioni è un altro dato di fatto.
Oggi inizio la settimana con delle immagini che mi mettono un’allegria e un desiderio di estate incredibili. Ho partecipato insieme ad altre blogger, durante la Montecatini Fashion Week, ad uno Style Lab in collaborazione con Bonvicini Fashion Galleries & Store, uno dei negozi più belli di Montecatini e nel quale potete trovare praticamente tutti i marchi più importanti e lussuosi dell’alta moda italiana.
Che amo i contrasti non è una novità. E anche il rosa, i jeans vissuti, gli occhiali colorati e i bijoux Sodini. Con i miei capelli corti invece ho qualche problema di convivenza. Tagliati in un momento di pazzia, non riesco più tanto a riconoscermi. E’ stato però davvero divertente sottopormi presso lo StylingCube di Testanera a Milano ad un esperimento: un hairstyle afro in versione cortissima! Queste foto le ho scattate qualche settimana fa con il mio caldissimo cappotto rosa che ho indossato praticamente con ogni colore, nonostante ci sia chi ancora afferma che sta bene solo con il panna o con nero. La prima
La moda si sa, evolve continuamente, si sviluppa e si esprime sempre in modo diverso. Ma poi ritorna…e qualche volta lo fa in forma dirompente. Quest’anno è toccato al tartan. Così ho guardato dapprima con allegria, il mio armadio, che negli anni ha accumulato vari capi scozzesi, sia nel tessuto a quadri più classico in rosso e nero, sia in altre tonalità. E poi con grande tristezza, pensando alle decine di kilt della mia adolescenza, in tutte le varianti, (corti, al ginocchio, al polpaccio) che per un motivo o un altro non ho più. Amo da sempre il Tartan, anche
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato sulle novità e gli ultimi articoli