Per me, l’ingresso nell’anno nuovo assomiglia un po’ alla sensazione che provavo quando da piccola iniziavo un quaderno. Ammiravo la copertina liscia e senza pieghe, ne annusavo le pagine bianche e intatte, le scorrevo, le accarezzavo, ne percepivo le potenzialità. Non mi permettevo la minima imperfezione nella scrittura. Nessuna correzione. La calligrafia al massimo del suo splendore. Cambi di penna e sottolineature in tonalità armoniche. Per qualche giorno, forse qualche settimana. La perfezione estetica non paga e non appaga. L’ho capito solo adesso. In assenza di sostanza, succede di annoiarsi, succede di perdersi. E’ un po’ la medesima sindrome di chi vive
Vi ricordate quando eravate piccoli e giocavate con le costruzioni? Lego, Nanoblock, pezzi di giocattoli, regoli, pastelli, o quant’altro vi capitasse sotto mano, si trasformavano in una ricca miniera di infinite possibilità. Prendevate tanti piccoli elementi colorati che assemblavate tra di loro in modo diverso fino a quando, con l’aiuto della fantasia divenivano creazioni incredibili! Case e castelli, macchinine, treni e aereoplanini. E quanto la vostra creatività infantile e pura vi suggeriva. Questi tempi sembrano appartenere ad altre vite e il momento del gioco vero … un lontano ricordo. Sommersi dalle responsabilità tipiche del mondo dei grandi e dalla nostra quotidianità, ci
Mi vesto di rosa ma non sono una Principessa. Sono sempre stata dalla parte delle sfigate, di Cenerentola, quando ancora faceva la sguattera per matrigna e sorellastre, (che se poi devo devo dirla tutta quando si sposa con il principe perde un po’ in simpatia ). Quello che mi urta è la perfezione. Quell’odiosa spocchia “del so tutto io, faccio bene tutto io.”. Quella sicurezza che si emana quando si è convinti che il tempo è in mano a noi, che tutto possa essere controllato, programmato, gestito.
Ieri avete visto … forse … il mio primo esperimento di video. Tutorial Make up quotidiano per pelli mature, in collaborazione con Sara Romagnoli. Dalle visite e dai commenti sui social mi sembra che vi sia piaciuto. E quindi vi stresserò ancora con altri esperimenti beauty. Sappiatelo. Ma oggi è il momento delle foto e del look che ho scelto di abbinare ad un trucco naturale. Un abbinamento confortevole, che rispecchia in pieno il mio stile. Colorato, morbido, caldo e comunque piuttosto personale. Gonna pieghe al polpaccio in una bella tonalità dorata. Perché l’oro non si porta solo a Natale. Un maglione con disegni
Viene chiamata sindrome della spugna, quella condizione in cui uno non riesce a dare il giusto peso alle cose e si fa travolgere dagli eventi e dalle preoccupazioni. Io sono stata una spugna da strizzare per molti anni di quelle belle morbide che si imbevono di acqua con tanta facilità e che non riesci mai a strizzare fino in fondo. Poi ad un certo punto ho scelto l’happy life. Non proprio da un giorno all’altro. Direi che è stato un percorso. E non vi nascondo che non è stato neanche così rapido e indolore. E sicuramente ancora non del tutto
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