Negli ultimi anni sono diventata molto più dipendente dai rossetti. Ma non è stato sempre così. Adolescenza con il lucida labbra. Dai 20 ai 40 anni pure, alternato al burro di cacao ( salvo rare eccezioni). Adesso non esco senza un bel rossetto; prediligo i colori intensi, il rosso sopra tutti, ma anche il lampone e il prugna, rigorosamente mat. Non so perché il desiderio di un rossetto sia andato crescendo proporzionalmente alla mia età. Sarà che bacio molto meno? Certo è che, quando il portale StyleGirl.it mi ha chiesto di testare e valutare in tutta calma e trasparenza 5 rossetti di
Intervista esclusiva al regista Sydney Sibilia “C’è un latinista nel container!”. Una delle spassosissime battute contenute nel sequel Smetto quando voglio – Masterclass, secondo capitolo di una trilogia che si concluderà con Ad Honorem, attualmente in post-produzione. Il giovane regista salernitano Sydney Sibilia tenta di costruire una formula di genere, questa volta coadiuvato da Luigi di Capua dei The Pills e Francesca Manieri di Veloce come il Vento allo script, dalla fotografia viva e quasi psichedelica di Vladan Radovic, Gianni Vezzosi al montaggio, Alessandro Vannucci alla scenografia, Patrizia Mazzon ai costumi e dai due David di Donatello, Angelo Bonanni, miglior fonico
Ok. Ora vi faccio una domanda. Come dovrebbe essere per voi l’asciugacapelli del futuro? Rapido e silenzioso. Mi sembra giusto. Dyson Supersonic è fino a otto volte più veloce rispetto agli altri asciugacapelli, (la comparazione è stata fatta con i 10 phon più venduti in Giappone, mica con qualche sottomarca comprata in saldo, eh?). Praticamente il suo motore V9 è il motore digitale più piccolo mai prodotto dalla società fino ad oggi. Quindi per garantire lo stesso flusso d’aria dei normali asciugacapelli ha una ventola di 13 pale invece che 11, che arriva a compiere 110mila rotazioni al minuto, generando una frequenza acustica che va oltre l’intervallo percepibile
Si fa presto a dire benessere. Benessere da vivere, fughe dalla vita quotidiana, mondi suggestivi, sogni a occhi aperti. Sì… ma quanto costa il benessere? Meno di quanto si pensi, grazie a due imprenditori esteri davvero sui generis, Florentin Döring e Ariba Tanvir, lui di origine tedesca, con studi in Germania e Svizzera, laurea in Ingegneria ed un passato di manager a New York per McKinsey dove ha conosciuto Ariba (che poi è diventata sua moglie); lei indiana ma vissuta negli Stati Uniti dove ha studiato business management alla Harvard Business School e ha da sempre avuto a che fare con il
Infiniti Q50: una macchina intelligente per guidare verso il futuro. Quando mi è stato proposto di effettuare un test drive di un intero fine settimana con la nuova Infiniti Q50 in versione motore diesel da 2.2 litri, non sapevo proprio che aspettarmi. Infiniti è il marchio delle auto di lusso del produttore automobilistico giapponese Nissan Motor Co. La berlina in questione, con un profilo quasi da coupè, è nata per essere la scelta alternativa alle tedesche del segmento D: BMW Serie 3, Audi A4, senza dimenticare Mercedes-Benz Classe C con cui ha in comune parti del propulsore diesel. Così mi hanno detto. Insomma chi
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