Un paio di settimane fa siamo andati sulle Pizzorne, che è un’area montuosa dell’Appennino Tosco-Emiliano e situato in provincia di Lucca, a circa venti minuti da casa nostra. Talvolta penso che la mia città d’adozione sia davvero una delle più belle città del mondo. Vuoi andare al mare, ti metti il costume e in un quarto d’ora ci sei. Vuoi andare in montagna, ti metti gli scarponi e in mezz’ora al massimo ci sei. La collina è dietro casa. La città la giri a piedi o in bici. Magari sarà difficile rendersene conto soprattutto se si è nati e vissuti sempre
Ho la testa voltata indietro e una voglia matta di passato. Non fraintendetemi non sono stata colpita da un nostalgico attacco di giovinezza. Io nei miei anni ci sto bene e anche dentro tutte le mie me stesse. E’ l’esterno che si sta distaccando dai miei desideri. E ci provo a stare al passo. Giuro. Ma la bandierina continua a spostarsi e poi finisce che mi trovo a chiedermi se questa corsa abbia un senso. O se il premio finale sia finto come le nostre vite parallele sui Social. Sì, lo ammetto. Ho una voglia matta di passato, di tavolate tutti insieme, tirate
So bene che, quando si parte per un viaggio, per molte donne sia l’ultimo pensiero come vestirsi per essere comoda ma trendy, soprattutto se devono organizzare le valigie per tutta la famiglia. Non è così per me. Il viaggio inizia dal momento in cui esco di casa. E il comfort deve strizzare l’occhio allo stile. Tutto deve essere studiato nei minimi dettagli, compreso il look per la partenza. Sa di maniacale; non posso farci niente. Unica eccezione il viaggio in aereo. In questo caso sono talmente paralizzata dalla paura che potrei viaggiare anche in pigiama. In generale la priorità è sentirmi a mio agio, soprattutto
Per me, l’ingresso nell’anno nuovo assomiglia un po’ alla sensazione che provavo quando da piccola iniziavo un quaderno. Ammiravo la copertina liscia e senza pieghe, ne annusavo le pagine bianche e intatte, le scorrevo, le accarezzavo, ne percepivo le potenzialità. Non mi permettevo la minima imperfezione nella scrittura. Nessuna correzione. La calligrafia al massimo del suo splendore. Cambi di penna e sottolineature in tonalità armoniche. Per qualche giorno, forse qualche settimana. La perfezione estetica non paga e non appaga. L’ho capito solo adesso. In assenza di sostanza, succede di annoiarsi, succede di perdersi. E’ un po’ la medesima sindrome di chi vive
Quale può essere il senso se ogni cosa avrà una fine? Quale può essere il suo valore? Si dice che ogni nuova vita abbia bisogno del suo tempo per nascere e crescere. Ma ogni cosa che ostacola il cammino di crescita, provoca ritardi che prima o poi vanno recuperati. Il tempo scorre a prescindere dalla nostra consapevolezza, ma non scorre invano. Mai. Eppure il suo fluire diventa parte sostanziale delle nostre ansie. La percezione che ne ricaviamo determina il nostro modo di agire. Il nostro modo di rapportarci nei confronti di ciò che ci circonda è influenzato dalla certezza che la
Il Lago di Como è un po’ come l’ago della bilancia. Nel senso che è capace di esaltare le emozioni che provi nel momento. Se ami i laghi sei già a posto; se come me sei abituata ad avere il mare a pochi km e fai un po’ la sostenuta, perché la sabbia, la salsedine, l’acqua salata e l’orizzonte lontano chi li batte, bene anche in questo caso il lago di Como ha buone chance di conquistarti e in questo caso sarà per sempre. Intanto il lago di Como, per quanto sia stato sfondo e teatro per i film cult come Star Wars
Pat Pat. Quella pacca sulla spalla mi sveglia dal mio sogno ad occhi a aperti. In realtà dice Giorgio che non mi rinvengo e che devo essere lasciata sola il meno possibile. Solitamente rispondo che è colpa dei numeri nella mia testa che si scontrano con i pensieri e fanno corto circuito. Ma sono giorni che mi immagino tele – trasportata in un’epoca in cui ci si guardi ancora negli occhi, in cui il sorriso non sia frettoloso e il contatto negli abbracci prolungato. Ho voglia di passato e di sensazioni calorose reali e genuine. Di rapporti belli, veri e di
Ricordo ogni dettaglio di quel percorso a piedi dagli appartamenti a serpentone bianchi e rossi in cui abitavo e la mia scuola elementare. Si passava da un viottolino stretto tra i campi e poi la strada curvava a destra e poi a sinistra fino al cortile dell’edificio. Erano ancora i tempi in cui a scuola potevi andarci da sola anche a otto, nove anni, con la cartella rettangolare sulle spalle e il tuo bel grembiule. Se pioveva aprivamo i nostri ombrellini colorati e se qualche goccia ci bagnava il rischio era solo che diventasse un divertente e chiassoso diversivo. Non c’erano
L’incontro con questa gonna di piume è stato avvincente, emozionante, caratterizzato da un sostenuto batticuore. Ci siamo guardati da lontano, tenuti a distanza per un po’ e poi abbiamo veemente abbattuto ogni barriera che ci teneva lontano. L’ho indossata per un evento molto elegante, proprio ammodino come direbbe mia nonna. Con una camicia di chiffon con maniche importanti che si chiudeva con un un fiocco sul davanti, una giacca lunga, nera senza maniche e décolleté argento. Seguendo l’ispirazione dalla campagna stessa dell’Atelier Ricci. Poi però ho pensato che non avrei mai potuto tenere una gonna tanto bella nell’armadio in attesa di grandi
Cappe, mantelle, poncho. Già da un paio di anni la moda, che un tempo le aveva accantonate, le ha riscoperte e riproposte in tantissime varianti di materiali e colori. In realtà a me sono sempre piaciute molto. In particolare la mantella. L’unico problema è che essendo parecchio freddolosa, finisce che solitamente a novembre già la sostituisco con cappotti e parka imbottiti. Ma questo autunno particolarmente mite l’ha resa senza dubbio uno dei capi più versatili. Come indossare la mantella ? Lo sapete che questa per me è sempre una domanda a trabocchetto. Nel senso che io posso dirvi come piace
Adoro i fuori programma, soprattutto in vacanza. Quando gli orari possono anche non essere rispettati. Quando nessuno ti aspetta la sera e si può decidere di restare o di andare. O di cambiare il percorso. La Camargue nel nostro tour non era prevista. Troviamo un B&B in zona Arles e decidiamo di buttarci sulla costa fino a raggiungere Saintes Maries De La Mer sulla punta più estrema per visitare quel paesino che sembra uscito dalla penna di un disegnatore. Casine bianche, viuzze strette, ristorantini tipici e spiagge bianchissime, mosse da un vento non fastidioso ma permanente. Se osservi bene, puoi scorgere
Di fronte a un libro non so resistere. La prima e l’ultima pagina sono le mie tentazioni. Devo capire di cosa si tratta. Devo vedere come va a finire. Se libro è fatto di pagine bianche penso subito a come riempirlo. Ho un quaderno per ogni cosa. Per la scuola. Per i miei articoli. Per le collaborazioni. Per i miei pensieri. Every story needs a book. Questo sarà il libro delle mie felicità trascurabili. Quei piaceri leggeri come il vento e rapidi come come il volo di un aereo. Quei momenti di gioia momentanea che ti fanno stare bene due
Sono due paroline, di una semplicità imbarazzante. Semplici da pronunciare, in un soffio, in un grido, in un sorriso. Diciamo di sì. Perché è esattamente quello di cui abbiamo bisogno. Contro i no che ci hanno insegnato a opporre, contro i muri che abbiamo imparato a erergere. Sì ai cambiamenti, all’accettazione del caos, agli altri. Sì a voltare pagina, al cambiare aria, a un nuovo progetto, a un nuovo lavoro. Sì a un amore che sta sbocciando. Sì alla scelta di avere un figlio. Sì alla denuncia contro chi ci fa soffrire. Diciamo sì agli amici, a una passeggiata, a
Ci sono quelle giornate in cui hai bisogno di silenzi. Che anche il suono della tua voce ti dà fastidio. In cui chiedi solo di ritrovarti, di ascoltarti. E ti accorgi che forse hai già parlato troppo, hai detto tutto. Senti il bisogno di tacere per raccogliere i pensieri ma non per viverli. Preferisci accatastarli delicatamente e appiccicarci sopra un bel post it rosa con su scritto: ci penserò domani. Ci sono quelle giornate in cui vuoi solo ascoltare la natura, gli odori, i suoni celati dal rapido scorrere dei giorni. Perché in fondo non esistiamo solo per specchiarci negli occhi degli
Falkensteiner Balance Resort Stegersbach. Come sentirsi a casa in un 5 stelle Non posso dirvi che è la normalità, né che ogni giorno mi capiti un’opportunità del genere. No … vi direi una bugia… e siamo anche vicini a Natale e non sta bene. Ma posso garantirvi che ho scoperto un posto che offre tutti gli agi e i servizi di un vero 5 stelle, ma che magicamente riesce anche a regalare quella rilassante e confortevole sensazione di farvi sentire a casa da subito. Il Falkensteiner Balance Resort Stegersbach si trova sulla cima di una delle suggestive colline del Burgenland meridionale, in
Viene chiamata sindrome della spugna, quella condizione in cui uno non riesce a dare il giusto peso alle cose e si fa travolgere dagli eventi e dalle preoccupazioni. Io sono stata una spugna da strizzare per molti anni di quelle belle morbide che si imbevono di acqua con tanta facilità e che non riesci mai a strizzare fino in fondo. Poi ad un certo punto ho scelto l’happy life. Non proprio da un giorno all’altro. Direi che è stato un percorso. E non vi nascondo che non è stato neanche così rapido e indolore. E sicuramente ancora non del tutto
Me l’avevano detto. Non snobbare Brooklyn, ritagliatevi un giorno. attraversate il ponte e immergetevi in un quartiere di New York dove non troverete grattacieli o popolarissime attrazioni, ma in cui avrete un assaggio della migliore creatività della City. E ve ne innamorerete. Chi parlava ci conosceva bene e probabilmente sapeva già che nelle ultime ore trascorse a Williamsburg ci saremmo trovati a sbirciare i cartelli di affitto, immaginandoci un giorno (di questa o un’altra vita), a vivere in una delle tipiche case a mattoncini rossi, una volta abitate dagli operai che lavoravano nelle fabbriche. E poi passeggiare la domenica nelle vie colorate
Sono una fan sfegatata dei long dress, degli abiti lunghi estivi. Non passano di moda, sono super pratici, te li infili con una ciabattina e sei già immersa nell’atmosfera estiva. Soprattutto sei hai dei lunghssimi capelli vaporosi, illuminati dalle sfumature della salsedine. Peccato che quest’anno la mia chioma sia in ricrescita dopo un taglio super coraggioso che oramai risale a settembre scorso e pertanto abbastanza inguardabile e oggettivamente poco fluente. Così molti dei miei adorati abiti in stile hippy chic sono rimasti nell’armadio. Intristiti e snobbati.
Questa volta non sgomiterete sorridendo di fronte a questo look. Niente abbinamenti insoliti o colori sgargianti. Niente fiori nei capelli. Quasi mi sento nuda. Ma ci sono dei giorni in cui ho bisogno di semplicità. Non è uno status ma solo uno dei tanti ruoli che mi piace interpretare. La normalità che sa di trasgressione proprio perché non è abitudine.
Devo andare a mare. Lo so. Quindi non mi dite che sono bianca, perché la chiudiamo qui. Non mi è mai successo di arrivare a fine giugno senza avere messo piede sulla spiaggia. Io che fino a qualche anno fa abitavo a San Piero a Gradi( PI), a dieci minuti dal mare e a partire da maggio ogni ritaglio di tempo veniva sfruttato per anticipare un po’ di tintarella! Terminati gli esami di stato, PittiUOMO, la settimana della Moda Uomo, Pitti Bimbo, gli Swap Parties, e qualche altra cosuccia, giuro però che mi spaparazzo in spiaggia e neanche mi riconoscerete
Ma quanto sono belli i momenti ritagliati, espressamente dedicati. I momenti che ti fermi e si ferma anche il turbinio dei tuoi pensieri e dopo un po’ cominci a rilassarti. Credetemi … quando ci dicono che il tempo che passa non si sente è una bugia. Si sente eccome. Si avverte nella consapevolezza che qualcosa stia sfuggendo e che la serenità stia davvero nelle piccole cose. La serenità… A venti anni non mi ponevo il problema, a 30 non sapevo neanche cosa fosse, completamente orientata alla ricerca di emozioni forti. Con il passare degli anni è diventata l’unico vera cosa
Mi ricordo quando ancora c’era l’abito per “ricambiarsi”, (solitamente la domenica) e poi quello per uscire la sera e poi quelli che si potevano usare tutti i giorni, dell’anno precedente. Mi ricordo quando per Natale e per Pasqua era buona abitudine rinnovare. Ci penso e sorrido … perché quel periodo io l’ho vissuto in pieno e mi trovo adesso a scardinare preconcetti e abitudini che un tempo anche per me erano così naturali. L’abitino di MiaWish che vi propongo è morbido e strategico nel coprire con eleganza anche piccoli difetti. E’ un abito versatile, dalle mille possibili interpretazioni. Miawish è
Ci sono giorni in cui non si ha il tempo per pensare a cosa indossare e si vuole solo stare comode, senza però rinunciare ad uno stile che ci contraddistingua. In questi casi il nero è la soluzione migliore, perché nella fretta non si corre il rischio di fare accostamenti sbagliati; va ricordato però che la qualità dei capi basici che si intende indossare è ancora più essenziale.
La scorsa settimana siamo andati a gustarci il tramonto sulle passerelle del Lago di Massaciuccoli, prima di andare alla Sagra della Bruschetta a Massarosa. Serate mondane vero? Lontano il tempo delle nottate in discoteca! Ma lo dico senza rimpianto. Il mio presente mi piace… forse di più di quello vissuto vent’anni fa.
La donna che amava i numeri è il libro che ho appena finito di rileggere. Qualche volta mi piace riprendere in mano libri già letti e che mi hanno particolarmente colpito. A voi capita mai? Mi ricordo che quando lo comprai fu per la copertina e il titolo. Non lessi neanche di cosa parlasse. E poi mi piacque moltissimo. E’ la storia di un’insegnante di 35, Grace Lisa Vandenburg, che non può fare a meno di calcolare ogni cosa: i passi necessari per coprire il tragitto da casa al suo bar preferito, i semi di papavero di cui è cosparsa
Rosa, lavanda, celeste polvere, verde pistacchio, lampone, giallo limone… i ladurés colors sono capaci di rallegrare una giornata! Dopo l’invasione del fluo della scorsa estate, ( e devo dire che se ne continua a vedere molto in giro), è stato un sollievo tuffarsi nei dolci e romantici colori dei macarons. Soddisfano il mio forte bisogno di dolcezza, che spesso prende il sopravvento su uno stile un po’ più street! E allora prendere in prestito i colori dei deliziosi cupcakes o ispirarsi alle tonalità dei marshmallow … appare divertente e terapeutico. Le possibilità sono due … o si sceglie una versione monocromatica,
Qualche volta piace anche a me! Cosa? Dico… ma fare la signora! Insomma qualche volta il mio lavoro mi impone un po’ di serietà esteriore E mi capita di trovarmi davanti al mio armadio chiedendomi:”cosa mi metto per mostrare professionalità anche a chi non sa vedere oltre l’apparenza ???” E mi ingegno. Ma c’è il trucco, quasi sempre, perché non si può essere chi non si è. Si può solo giocare a esserlo. Il pantalone beige ha un taglio boy-friend con cavallo basso; il blazer ha delle informali toppe sul gomito. La canotta morbida e femminile di Mia Wish , fa
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