L’altro giorno ho perso il controllo. Sul lavoro. Nei giorni seguenti ho avuto i crampi allo stomaco e mi sono accorta di quanto la sensazione di perdere il controllo fosse più fastidiosa e deprimente del motivo per cui l’avevo persa. So bene di avere un grosso difetto: la sindrome della perfettina Un difetto con cui combatto da anni e che, puntuale come l’influenza stagionale, si ripresenta sistematicamente. Una mia collega oggi mi ha toccato nel profondo quando mi ha sussurrato per rincuorarmi: non puoi aiutarle tutte. Devi sapere accettare i tuoi limiti. E’ stato un dejavù che mi ha riportato
A pensarci bene, ci sono un sacco di ragioni per amare l’inverno o provare a farcelo piacere. Insomma io non sono una che cade in depressione ai primi freddi e neanche ai secondi in realtà. L’inverno mi è sempre piaciuto, per una marea di motivi. Che poi se ci rifletti possono sembrare scontati, ma ogni anno, periodicamente, ricomincio ad apprezzarli in un loop infinito che non mi stanca mai. La polenta, le coccole sul divano, le tisane calde ma anche le cioccolate bevute senza ansia, il bel cinema, le pizze con il forno a legna in casa, i caminetti accesi, il bagno
La vita è breve. Eppure ci sembra di pensare che vivremo per sempre. Compriamo cose luccicanti e ci attacchiamo come cozze a oggetti materiali. Rimandiamo di un anno il viaggio della vita. Ci teniamo stretti lavori che non ci piacciono e in cui non ci sentiamo. Non diciamo a quelli che amiamo quanto li amiamo. Il nostro volo è quasi sempre raso terra. Abbiamo paura ad assumerci rischi, senza riflettere sul fatto che il rischio più grande è quello di giocare sul sicuro. La vita è breve e noi buttiamo via tempo. Anzi, ammazziamo il tempo. Come se ne avessimo
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