“ Il giorno di Pasqua in casa mia c’erano più uova che commensali. Penso di aver aperto una decina di uova di cioccolato e ogni anno mi domando chi sia quella mente perfida che idea le sorprese perché in genere somigliano ai premi della pesca delle sagre: si passa da portachiavi grandi come un’unghia che se ci attacchi la chiave non le troverai mai in borsa a ‘ gioiellini’ talmente brutti che anche la mia cuginetta di 6 anni li ha rifiutati. La cioccolata invece è buona, buonissima e penso di averne mangiata come se non ci fosse un domani; il problema è che
” Mi guardo allo specchio e la mia pelle è grigia: ha assorbito perfettamente il colore dell’inverno; poi guardo fuori ed il sole è alto così decido di prendere in faccia quest’aria primaverile che ancora pizzica. Esco sul terrazzo, apro la sdraio, spolvero gli occhiali da sole, mi siedo mezza scollacciata e per un attimo mi sento un po’ Samantha di Sex and The City su un Roof della Fifth Avenue a NYC mentre sorseggia un Martini Dry spiluccando insalata glamour.
Questo appuntamento con Chatting With … lo abbiamo fortemente voluto. Era doveroso. Quattro cene e due brunch in due mesi in questo delizioso e insolito ristorante lucchese vicinissimo a Piazza Anfiteatro e alla fine ho pensato che dovevo per forza parlarvene. Anche perché i miei familiari e gli amici più cari praticamente ce li ho già portati tutti. Ma si sa … quando si è sinceramente entusiasti, il bisogno di condividere è fortissimo e irrefrenabile, no?
” Oggi mi sento un pò come il primo giorno di scuola: eccitazione mista ad ansia da prestazione per i miei (spero) nuovi lettori. Siccome io sono curiosa e non mi stanco mai di scovare cose strane e particolari oggi per farvi una buona impressione mi sono impegnata parecchio nella ricerca di una ricetta che fosse facile e allo stesso tempo un’idea carina come aperitivo se invitate amici a cena. Ammetto che non è stata un’impresa semplice per il fatto che ho un’intera parete foderata da riviste di cucina; roba che se ne estrai una ti viene giù tutto e
Silvia è una psicofoodblogger. Una psico … che ? Una psicologa che ha aperto un blog e che scrive di cucina. Perché la cucina è terapeutica? Certo che sì. E i piatti che ci piacciono e che prepariamo raccontano molto della nostra personalità. In questo momento penso… che direbbe se sapesse che io cucino nell’ordine, hamburger, petti di pollo, uova strapazzate, salmone alla piastra, tomini alla grigia e poi ricomincio? Meglio tacere. Mi trovo a casa sua perché è un’amica e perché da qualche mese ha aperto un blog che adoro. DAP: come Dinners and Pics. DAP come Da di Dall’Aglio
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