Viene chiamata sindrome della spugna, quella condizione in cui uno non riesce a dare il giusto peso alle cose e si fa travolgere dagli eventi e dalle preoccupazioni. Io sono stata una spugna da strizzare per molti anni di quelle belle morbide che si imbevono di acqua con tanta facilità e che non riesci mai a strizzare fino in fondo. Poi ad un certo punto ho scelto l’happy life. Non proprio da un giorno all’altro. Direi che è stato un percorso. E non vi nascondo che non è stato neanche così rapido e indolore. E sicuramente ancora non del tutto completato. Ma
Forse è arrivato il momento di spiegarvi cosa sono queste felicità trascurabili che man mano sto elencando sui social e sulla pagina dedicata. Una dopo l’altra come le noccioline salate all’ora dell’aperitivo che se inizi non riesci a smettere più. Diciamo che costituiscono una sorta di tentativo di mettermi alla prova sull’ happiness mood, per aggiungere concretezza alla tanto sbandierata ricerca personale della leggerezza. Qualche tempo fa mi sono imbattuta nel libricino di Francesco Piccolo. Ero in viaggio, ferma in una stazione. Chissà perché i libri che mi hanno segnato li ho sempre comprati lontano da casa. Momenti di trascurabile
Di fronte a un libro non so resistere. La prima e l’ultima pagina sono le mie tentazioni. Devo capire di cosa si tratta. Devo vedere come va a finire. Se libro è fatto di pagine bianche penso subito a come riempirlo. Ho un quaderno per ogni cosa. Per la scuola. Per i miei articoli. Per le collaborazioni. Per i miei pensieri. Every story needs a book. Questo sarà il libro delle mie felicità trascurabili. Quei piaceri leggeri come il vento e rapidi come come il volo di un aereo. Quei momenti di gioia momentanea che ti fanno stare bene due
E la chiamavano … happiness mood Ho aperto questo spazio quasi quattro anni fa circa, chiamandolo fashion blog. Ma non lo è mai stato. Gli avevo offerto una carta d’identità falsa (brutta cosa… confesso); insomma l’idea era che potesse entrare senza troppi controlli, un po’ da infiltrato nel regno dei blog letti da qualcuno. Ho aperto questo spazio in realtà perché volevo parlare di happiness mood; mi sentivo una paladina della leggerezza delle cose serie, ma sapevo anche che non sarebbe stato facile in un mondo dove le cose serie si affrontano con la fronte corrucciata e quelle leggere come superflue.
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