Come vestirsi il giorno di Natale ? In realtà ne ho almeno una decina di idee di look per il giorno di Natale e ovviamente sono molto legate ai diversi contesti in cui una donna decide di trascorrere questa giornata di festa. Certo che se la mattina di Natale una si trova a pranzo una ventina di persone da sfamare, con un menù che parte dai crostini con i fegatini e termina con il pandoro farcito con il mascarpone, probabilmente il look che vi propongo non è il più adatto. Probabilmente neanche se il 24 dicembre ha deciso di abbandonare
Tre-due-uno…. e via! Giro di boa. E tutto rimane uguale anche se la tua visione non è più l’orizzonte, ma il lembo di terra. Non so quando il primo dell’anno smette di essere il simbolo della novità e del cambiamento, del “tutto potrà essere”. Forse quando i giri di boa cominciano ad essere un numero consistente e allora pensi che il conto alla rovescia ti mette un po’ d’ansia, in fondo come i compleanni. Ed è in quel preciso momento in cui la tristezza sembra avvolgerti che devi reagire, spogliandola dalla pesantezza, rendendola una romantica melanconia. Nessun abbattimento, ma solo
Solitamente l’animalier è accostato ad una donna che intende mostrare una femminilità felina, a tratti anche un po’ rock quindi il consiglio di buon senso è di abbinarlo a capi neutri (nero o panna) e dalle linee pulite per evitare di cadere nel kitsch. Però..che noia… che barba… che noia! Ok allora ve lo faccio vedere come l’ho indossato il giorno di Natale. Cose da pazzi… ha detto mia madre ormai arresa di fronte ad una figlia che non ne vuole sapere di vestirsi secondo le regole del bon ton. “Eh sì che fai anche la fashion blogger! Appunto mamma”. Trovo
Metti che tre blogger si incontrino per farsi gli auguri, tre ragazze… ehmmm… tre donne così diverse. In realtà due di esse hanno sfidato una nebbia fittissima per venirmi a trovare qualche sera fa e portarmi due meravigliose palline di vetro perfettamente in tema con il mio albero di Natale e neanche c’erano mai state a casa mia. Casualità?… Io la chiamo osservazione, cura dei dettagli, empatia. Mamma Sandra… qualche volta questo termine scappa tra di loro, ma ha la dolcezza di un rispetto affettuoso. Ed io mi sento più protetta dalle loro attenzioni che … protettrice. Così tra un caffè
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