Ormai credo che sia per tutti un lontano ricordo l’utilizzo esclusivo delle sneakers per andare in palestra o abbinate ad una bella tuta coordinata per i nostri picnic fuori porta. In realtà mi viene da sorridere perché io quegli anni li ho vissuti davvero. Intendo quelli delle scampagnate a San Rossore con tanto di tavolino, borsa frigo, stereo e plaid . Ricordo anche le tute in acetato, rigorosamente abbinate alle scarpe da ginnastica. Perché così le chiamavamo. Ne hanno fatta di strada le sneakers, promosse ad accessorio cool da indossare con look non sportivi, dalla mattina alla sera, compreso l’orario aperitivo. In
Domani si rientra. Dopo una breve vacanza prima dell’ultima maratona. Questo lunedì entriamo ufficialmente nell’ultimo mese effettivo di scuola. Poi ci saranno gli scrutini, gli esami di stato, i corsi di recupero. ( Anche se c’è qualcuno che ancora pensa che i professori da giugno a settembre se ne stiano sotto un ombrellone… ma questo è un altro discorso). Già comincia il momento dei bilanci e delle inevitabili malinconie. Ogni anno da quasi 20 ormai, vivo l’ultima fase dell’anno scolastico con un misto di eccitazione e amarezza. E’ normale guardarsi indietro, alle scelte fatte, ai traguardi, alle realizzazioni, alle sconfitte. Ogni
Oggi non ci sono… oggi devo stare spenta. Con la testa tra le gambe a pensare … anzi a non pensare. A non decidere, a non pianificare, a non scegliere. Devo smettere di tentare di mettere un ordine nel mio disordine dilagante. In questo periodo mi sento un disastro. Mi sveglio e già sono in ritardo. La casa è un casino, il frigo è vuoto, la pila dei panni si innalza. L’armadio è un caos e non ho tempo di darmi lo smalto sulle unghie dei piedi. Devo chiamare … non l’ho fatto, devo rispondere … lo farò stasera. Sento
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