Intervista a Laura Paoli del Brand Manini: storie di creatività liberate, di borse di paglia fatte a mano e di disabilità come risorse. Ho conosciuto Laura Paoli titolare del brand Manini. In realtà ho scoperto, attraverso i social, prima le sue borse di paglia, straordinari pezzi unici decorati a mano, di cui mi sono innamorata. In seguito ho incontrato la persona e mi sono sentita anche fortunata. La prima volta che ci siamo viste, esattamente un anno fa, Laura mi accolse con un grande sorriso e poi mi porse la mano destra, una mano piccola e morbida ma vigorosa. Ci
L’incontro con Tommaso Paolicchi make-up artist, non è stato casuale. Ero rimasta incantata da alcuni suoi lavori che avevo visto sul web che sembravano trasmettere una grande creatività e un palese desiderio di rompere le regole, spingendosi in terreni meno abituali. Un invito a nozze. Scopro che abita a Lucca. Lo chiamo. Ci incontriamo e mi accorgo subito di non essermi sbagliata. Dietro la sua aria da bravo ragazzo, da finto nerd c’è in effetti un animo trasgressivo e privo di pregiudizi. Un’anima libera e un grande talento. Make-up: Tommaso Paolicchi Ph: Pietro Casotti Make-up Tommaso Paolicchi Ph: Alessandro Burato Tommaso ha solo 27 anni
Ci sono sono delle persone che hanno coraggio e fortuna di portare fino in fondo il loro talento, seguendo con tenacia a livello professionale ciò che desiderano, ciò che sentono di essere. Queste persone rischiano di essere felici e sono rare. E io ne ho incontrate due. La cosa ancora più inconsueta è che non ho neanche dovuto fare tanta strada ma soltanto spingere la porta del magnifico Palazzo Mazzarosa nel cuore del centro storico a Lucca e entrare in un luogo magico dove ogni stanza aperta dentro l’altra mi ha condotto per mano in un’atmosfera quasi fiabesca, nel regno di
Questo appuntamento con Chatting With … lo abbiamo fortemente voluto. Era doveroso. Quattro cene e due brunch in due mesi in questo delizioso e insolito ristorante lucchese vicinissimo a Piazza Anfiteatro e alla fine ho pensato che dovevo per forza parlarvene. Anche perché i miei familiari e gli amici più cari praticamente ce li ho già portati tutti. Ma si sa … quando si è sinceramente entusiasti, il bisogno di condividere è fortissimo e irrefrenabile, no?
Oggi vi porto in un mondo davvero colorato e allegro, a tratti fiabesco. Un mondo in cui niente appare forzato, in cui la leggerezza è amabile comparsa, la determinazione e la passione le protagoniste. Un mondo tutto al femminile che mi ha travolto, ammaliato e divertito e non potrà che avere lo stesso effetto su di voi.
Ce l’ho fatta. L’ho convinto ad apparire. Credetemi sulla parola… ho dovuto utilizzare tutte le armi. Ma ormai sono due anni che “Giorgio qui… Giorgio là” e se si esclude qualche sporadica apparizione su FB o si Instagram, non c’è mai stato verso di presentarvelo ufficialmente. Missione portata finalmente a termine. Ovviamente mi ha fatto promettere di non prenderci gusto. Qualche foto, due parole strappate tra un mugugno e l’altro ed ecco qui anche una sorta di intervista depurata dai termini che per rispetto dei lettori minorenni ho omesso. Ciao Giorgio. Ciao. Siamo in casa già da un paio di
Silvia è una psicofoodblogger. Una psico … che ? Una psicologa che ha aperto un blog e che scrive di cucina. Perché la cucina è terapeutica? Certo che sì. E i piatti che ci piacciono e che prepariamo raccontano molto della nostra personalità. In questo momento penso… che direbbe se sapesse che io cucino nell’ordine, hamburger, petti di pollo, uova strapazzate, salmone alla piastra, tomini alla grigia e poi ricomincio? Meglio tacere. Mi trovo a casa sua perché è un’amica e perché da qualche mese ha aperto un blog che adoro. DAP: come Dinners and Pics. DAP come Da di Dall’Aglio
Jacket : Dondup / Hat vintage – no brand Giulia è una delle novità che mi ha portato questo nuovo anno. Una nuova amica … a riprova del fatto che i rapporti possono nascere anche in rete ma è importante che vengano alimentati da incontri veri e chiacchierate fatte guardandosi negli occhi. Sabato scorso siamo andati a cena a casa sua, dopo avere fatto una passeggiata sui bellissimi lungarni della sua città. In realtà Giulia non è di Firenze, per quanto la ami profondamente e la consideri la sua small apple. La città di origine, nella quale torna spesso anche perché
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