“Amo’, per Natale cosa vuoi?” “Niente” “E dai, su, ci sarà qualcosa che vorresti, un paio di scarpe, una borsa, un nuovo rossetto” “Non ho bisogno di niente, davvero” “Ovvia! Dimmi quello che vuoi che te lo prendo!” “Beh, vorrei del tempo”. Si dice che il tempo sia il regalo più prezioso che si possa fare. Ma il tempo purtroppo non ci appartiene e lo sappiamo bene, non possiamo allungarlo o restringerlo a nostro piacimento, né donarlo. Quello che è possibile invece regalare o regalarci è il tempo libero. Che non è nient’altro che uno stop nel ritmo accelarato della nostra vita lavorativa
A pensarci bene, ci sono un sacco di ragioni per amare l’inverno o provare a farcelo piacere. Insomma io non sono una che cade in depressione ai primi freddi e neanche ai secondi in realtà. L’inverno mi è sempre piaciuto, per una marea di motivi. Che poi se ci rifletti possono sembrare scontati, ma ogni anno, periodicamente, ricomincio ad apprezzarli in un loop infinito che non mi stanca mai. La polenta, le coccole sul divano, le tisane calde ma anche le cioccolate bevute senza ansia, il bel cinema, le pizze con il forno a legna in casa, i caminetti accesi, il bagno
Sono due paroline, di una semplicità imbarazzante. Semplici da pronunciare, in un soffio, in un grido, in un sorriso. Diciamo di sì. Perché è esattamente quello di cui abbiamo bisogno. Contro i no che ci hanno insegnato a opporre, contro i muri che abbiamo imparato a erergere. Sì ai cambiamenti, all’accettazione del caos, agli altri. Sì a voltare pagina, al cambiare aria, a un nuovo progetto, a un nuovo lavoro. Sì a un amore che sta sbocciando. Sì alla scelta di avere un figlio. Sì alla denuncia contro chi ci fa soffrire. Diciamo sì agli amici, a una passeggiata, a
Più di un vestito per andare al lavoro mi servirebbe un camice come quello dei dottori! Riesco a sporcarmi a scuola quasi come se andassi a lavorare in aperta in campagna o in un cucina di un ristorante. Mi scrivo sulle mani, sugli abiti, mi sporco con il gesso; mi rotolo sulla lavagna quando spiego. Come i bambini praticamente! Così quello che indosso per andare a scuola deve essere oltre che confortevole anche ben lavabile. Procede la mia rubrica Dressing for Work con un abbinamento dai toni polverosi e dai capi stratificati. Un pantalone bluette morbidissimo e caldo di B.yu, un tocco
Eccomi… sono tornata…ancora frastornata dal viaggio e dalle pochissime ore di sonno di questi 4 giorni. Mi ero promessa che vi avrei mostrato subito qualche foto dell’evento…o perlomeno della preparazione e del backstage, ma non avevo preso in considerazione un piccolo particolare…la quantità di foto che Giorgio ed io avremmo scattato. Mi spiace …ma credo che mi servirà qualche giorno per riorganizzare tutto il materiale con un filo logico. Nel frattempo vi propongo le immagini di un outfit indossato qualche giorno prima di partire per fare alcune commissioni in centro, ( infatti le foto sono state scattate all’interno di un parcheggio).
Scusatemi! Sono più di 10 giorni che non posto un mio outfit completo ma l’inizio della scuola mi ha assorbito moltissimo! Sabato pomeriggio di ritorno dal corso di aggiornamento alla Sterpaia ( S. Rossore -PI )…fra l’altro un posto stupendo…. 🙂 , ho fatto un salto in centro. Voglia di semplicità: ho soltanto rallegrato il mio abbigliamento molto basico con alcuni accessori acquistati recentemente a Milano. Protagonista il mio nuovo cappello rosa con piuma comprato da Bershka a soli 14.90 euro! Il foulard ha arricchito la t-shirt bianca , le scarpe , Les Lolitas, comprate la scorsa primavera…tra le mie preferite!!! Una
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