Red Lips, stripes and a toy girl

PUBLISHED ON 26/08/2013 - 67 Comments

Questa volta lo sistemo io. Chi? Ma sempre lui no? Giorgio, Giorgino, George, il Leone a secondo dei casi e dei contesti.

Qualche giorno fa leggevo un articolo di Lucia Del Pasqua sul suo blog The Fashion Politan, per cui ho un debole dichiarato ormai (per il blog intendo ). Sicuramente lo conoscete già, ma se a qualcuno, per uno strano caso, fosse sfuggito, ve lo consiglio a mani piene! Un blog che non assomiglia a nessun altro, divertente e arguto nello stesso tempo, scritto da una ragazza che riesce ad osservare la realtà con uno sguardo curioso e aperto e a raccontarla in modo davvero originale e giocoso.

Insomma Lucia parlava appunto di “Mazze e fashion blogger”, descrivendo scherzosamente ma anche realmente, ruoli e caratteristiche del fidanzato di una fashion blogger.

A questo punto mi sono resa conto che a Lucia mancava un tassello, l’ultimo pezzo del puzzle. La Toy Girl del fotografo: caso raro ma non per questo non degno di studio.

Insomma … io sono la blogger e Giorgio fa le foto. Io dovrei scegliere gli outfits, le locations, gli orari, le pose, i tagli. Lui (come dice Lucia) … fare click. Ebbene, io scelgo solo il look per uscire! La mia libertà termina nel momento in cui mi infilo l’ultimo accessorio. A quel punto ogni mio tentativo di sveltire le operazioni, anche in considerazioni di impegni seguenti, cade ne silenzio, nella completa indifferenza. E se la luce non è buona? Magari si rimanda. “Sorridi”,” di meno”,” un po’ di più”, … “non ti sbilanciare”, “guarda dritto”, “non fare la posa da fashion blogger”, “leva la mano”, “abbassa la testa”, “alza la testa”, “un metro più avanti”, “dieci cm più a destra”,”non sorridere… ma perché riderai sempre?”. Ascolta o ti tiro una scarpa o la prendo a ridere!

Così qualche mattina fa, in una calda giornata da turisti nella nostra città, l’ho fregato. Ho studiato tutto il repertorio di pose e mi sono mostrata orgogliosamente preparata agli scatti. Dopo due anni ci può stare no?

Salto, attraversamento di strada e sorriso. E non dite che non ho superato il maestro.