Venerdì : giorno libero.
Il giorno libero infrasettimanale degli insegnanti credo che sia motivo di forti invidie di chi insegnante non è. Insieme alle ferie estive, le vacanze di Natale e poi quelle di Pasqua, i ponti comandati e le chiusure scuole per allerta meteo o neve.
Ok. Non posso farci niente. E se avete intenzione di fare battutine a riguardo, sappiate che non attacca. Non inizierò la mia tiritera su quanto sia impegnativo il lavoro degli insegnanti, tra compiti, preparazione lezioni, consigli di classe, collegi, dipartimenti. Non tirerò fuori l’asso della manica sulla responsabilità che abbiamo a stretto contatto con studenti in una fase critica di crescita in una società che annienta le loro speranze.
No non lo farò.
Perché oggi è il mio giorno libero e me lo godo.
Risveglio lento, diciamo più lento del solito. E comunque abbastanza lento da potere sentire il profumo del caffè che arriva dalla cucina e che almeno una volta alla settimana Giorgio prepara per me.
E poi la doccia quella con il doppio giro di schiuma, che tanto c’è tempo. Quella che: quasi quasi mi faccio anche il peeling.
E poi con l’asciugamano in testa girottolo per casa annaffiando le mie uniche due piante sopravvissute che accolgono l’acqua il venerdì mattina come due disperse nel deserto di fronte ad un’oasi. Incredule e riconoscenti al Dio delle piante.
E poi rimetto a posta le cose, ma piano eh. A pezzi. E mi godo la luce bellissima che inonda il mio soggiorno e che so bene mi mancherà tantissimo quando lasceremo questa nostra casa del cuore.
Alla fine mi decido. Esco, senza meta. Passeggiando tra i banchi del mercato, tra verdure colorate e fiori appena tagliati, vedo la mia immagine riflessa in una vetrina.
Mi sa che ho preso un altro chiletto. Devo rimettermi a dieta di nuovo.
Va beh pace. Oggi è il mio giorno libero. Ci penserò domani.
Un bacio. Sa
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