Troppo spesso ho sentito dire che a noi donne viene richiesto di essere brave sul lavoro, buone madri, sensuali compagne, ottime massaie, provette guidatrici, cuoche esperte, attente al proprio aspetto fisico, capaci di ascoltare, divertire, mediare, prendere posizione, sorvolare, rassicurare e fare l’amore. La società è folle!
Donne guardiamoci negli occhi. Non sono gli altri a pretenderlo, siamo noi a pretenderlo da noi stesse. Questa corsa verso la perfezione ad ogni costo finisce per essere una corsa infinita nella quale la bandierina dell’arrivo continua ad allontanarsi dalla nostra vista.
Facciamo un pianto ma poi subito dopo facciamocene una ragione.
Quando saremo riuscite ad affermarci sul lavoro magari ci renderemo conto che non potremo più seguire la casa come delle Cenerentole. Quando faremo un figlio o magari due, forse la nostra immagine allo specchio ci ricorderà che il momento della lotta alle smagliature e alla cellulite è iniziata e che non vinceremmo neanche se riuscissimo ad arruolare l’esercito degli Immacolati di Daenerys Targaryen del Trono di Spade.
Quando impareremo ad ascoltare, rassicurare e preparare un ottimo sugo di carne, forse potremo anche ritrovarci senza un marito che nel frattempo potrebbe avere optato per una donna che sa far bene l’amore e ride alle sue battute anche se magari non sa cucinare.
E se andiamo in ufficio, accompagniamo i figli in piscina e ci ricordiamo anche di fare la spesa, forse non riusciremo ad andare in palestra e dall’estetista. Che i soldi non sono pochi se abbiamo la fortuna di lavorare ma neanche abbastanza da permetterci di avere i capelli sempre perfetti, abiti sempre alla moda e un’analista per combattere l’ansia che ci coglierà nel momento in cui dovremo fare conto con la nostra inadeguatezza.
E’ un circolo ragazze mie.
E il bandolo sta nella premessa, ovvero nell’accettazione delle nostre imperfezioni.
Io sono quella che ammucchia i vestiti sulla poltrona e mette in ordine il mercoledì sera perché il giorno dopo viene A. che mi aiuta in casa da anni, come una seconda mamma e temo il suo giudizio con un’ansia patologia. Quella che per la fretta si depila con la lametta a secco e poi si inalbera perché regolarmente si taglia. Quella che si mette lo smalto ai piedi solo d’estate e comunque sempre prima di uscire e quindi lo sbeccuccia tempo 5 minuti. Sono quella che ci prova a fare la spesa intelligente ma non ci riesce e si trova con millemila scatole di uova ( ho la fissa di mangiarle freschissime ) che se apri il frigo sembra Pasqua. Quella che fa gli addobbi natalizi a novembre e poi li sfa a gennaio e le viene la tristezza comunque. Quella che odia aspettare ma è sempre in ritardo. Quella che si segna le scadenze delle multe e poi riesce a pagare sempre la mora. Quella che ha la patente da quando ha compiuto 18 anni e tre mesi ma non guida in autostrada e la notte.
Quella che porta una borsa piccola e vuole infilarci un portafoglio, gli occhiali da sole, quelli da vista, il telefono, il caricabatterie, le chiavi di casa, della macchina e il rossetto. Poi si innervosisce perché non riesce a chiederla.
Quella che porta la borsa grande e allora visto che c’è posto mette anche l’agenda, la bottiglia con la tisana, il porta penne, il quadernino per gli appunti, un maglia fosse freddo, le fette biscottate e un deodorante. E poi sta 10 minuti a cercare le chiavi della macchina in quel potpourri che sembra il Souk di Marrakech.
Quella che non ha smagliature ma una discreta e morbida pancetta, il seno piccolo e le gengive troppo evidenti. Quella che il corpo muscoloso e sodo manco a 20 anni. Quella che va in palestra, ovvero paga l’abbonamento annuale e poi ci manda il suo clone.
Quella che stasera stiamo insieme ma poi è stanca e si addormenta sul divano ma non vuole che le si faccia notare. Quella che piange guardando i film di amore, ma anche quelli drammatici, di guerra, i thriller e le pubblicità. E le puntate di X Factors.
Quella che dice che non ti darà consigli ma poi te li dà perché è maestrina dentro. Quella che un figlio lo voleva ma poi non è riuscita. Quella che prende posizione ma la prende così forte che poi le si gonfia la vena giugulare e rischia l’infarto. Quella che se ha un dolorino oddio muoio, quella che quando muore il funerale vuole organizzarselo da sola con tanto di musiche e dress code.
Comandina fino in fondo.
Perfettamente imperfetta come tutte noi.
Un bacio
a presto. Sa
Dettagli
Gilet lungo: Calcaterra (QUI trovate il suo sito )
Maglia e pantaloni : Momoni
Marsupio : Villatrentuno ( QUI trovate il suo sito )
Braccialetto con ciondolo: Queriot
Ciabatte pelose: H&M
Foto di Giorgio Leone
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