L’altro giorno ho perso il controllo. Sul lavoro. Nei giorni seguenti ho avuto i crampi allo stomaco e mi sono accorta di quanto la sensazione di perdere il controllo fosse più fastidiosa e deprimente del motivo per cui l’avevo persa. So bene di avere un grosso difetto: la sindrome della perfettina

Un difetto con cui combatto da anni e che, puntuale come l’influenza stagionale, si ripresenta sistematicamente. 

Una mia collega oggi mi ha toccato nel profondo quando mi ha sussurrato per rincuorarmi: non puoi aiutarle tutte. Devi sapere accettare i tuoi limiti. 

E’ stato un dejavù che mi ha riportato a poco più di 20 anni fa, nel momento in cui stavo raccattando i cocci di una vita che per tutta la mia giovinezza avevo razionalmente impostato e programmato nei minimi dettagli e che ad un tratto si era ribellata rivelando la sua imprevedibilità. La mia più cara amica asciugandomi le lacrime mi disse: ecco finalmente, sei umana. Puoi sbagliare. 

Posso sbagliare.

Mi ci erano voluti quasi 30 anni per capirlo. Che non è sempre giusto o sempre sbagliato. Non è meglio o peggio. Che dall’esterno si giudica male. Che non tutto si può aggiustare. 

Il manto della super donna ha dei buchi e ci piove dentro. Inesorabilmente. Eppure continuo ad indossarlo, liso e rattoppato. 

So che dovrei lasciare entrare nella mia vita delle pause e in queste fermarmi a pensare. 

Che  dovrei alleggerire i miei pensieri e le mie pretese. Non guadarmi indietro e non guardare avanti.

Semplicemente permettermi di sbagliare.

Prometto di essere umano, incoerente, di dire la parola sbagliata, la frase sbagliata, persino il testo sbagliato, di agire senza pensare.

Prometto di capire, prometto di volere, prometto di crederci.

Prometto di insistere, di lottare, di scoprire, di imparare, di insegnare.

Tutto questo per dirti che prometto di sbagliare.

Pedro Chagas Freitas

Un bacio.

A presto. Sa

Dettagli : 

Giacca in maglia cotone : Gran sasso – FB page

Pantaloni : Ottod’Ame 

Borsa e occhiali : Zara 

Scarpe: Gabriele  FB page 

Foto di Giorgio Leone