Questa è stata l’estate della Rivoluzione delle Anta ( #over40), le quali, senza vergogna e senza l’utilizzo di app piallanti di IG, si sono mostrate sui social come mamma le ha fatte, in nome di un rinnovato desiderio di normalità. E dietro di loro una community vasta e motivata, che in esse si è sentita fortemente riconosciuta.
E finalmente qualcosa si muove. Lo dico da anni che l’età è solo un dettaglio. Anche perché ciò porta acqua al mio mulino e alla mia autostima.
E forse lo hanno detto anche alcune mie scelte. Ma questa è un’altra storia.
Insomma, a colpi di hashtag #kulolibero, #suca e affini, le Over hanno riempito i feed di IG e le bacheche di Facebook, contrastando con energia e consapevolezza le immagini patinate e costruite di chi vive il processo d’invecchiamento come il male da combattere e nascondere. Standing Ovation per loro e … anche bacio accademico ( se ancora fosse possibile).
Un gesto simbolico quello di mettersi a nudo nel senso letterale del termine e senza l’utilizzo di Photoshop, ma davvero significativo, perché ci vuole coraggio ad essere se stesse e a non cedere al ricatto della perfezione ad ogni costo. Soprattutto in anni come quelli in cui stiamo vivendo e in cui il buon senso sembra che ci sia appena appena scivolato di mano.
Anche se, a onor del vero, devo ammettere (da maestrina quale sono), che mostrarsi nuda e struccata a 40 anni non è come farlo a 50.
Questo va precisato. Insieme ad un’altra ineluttabile verità.
Invecchiare non è una figata.
Mi spiace, voglio essere sincera, non lo è.
Perché invecchiare non significa solo accettare tutta una serie di piccoli inconvenienti come la forza di gravità che sembra accanirsi sulle nostre guanciotte, le macchie sulla pelle che sembrano riprodursi in modo esponenziale o i buchetti di cellulite che rendono le nostre chiappe un morbido territorio collinare. Dettagli.
Dopo i 50 sono parecchie le cose che si modificano e ci modificano.
Il peso tende ad aumentare, la vista a diminuire. I dolori muscolari si acutizzano, la concentrazione e la memoria si riducono.L’energia comincia un po’ a calare, insieme a lei il desiderio sessuale. E così via.
Insomma tutto sembra muoversi nella direzione opposta rispetto a quelle che vorremmo.
Detto così, sembrerebbe una tragedia.
Ma non lo è.
Perché invecchiare è anche un privilegio e dovremmo scriverlo a caratteri cubitale sul nostro specchio, in modo da ricordarcelo ogni volta che guardiamo impietose o malinconiche le nostre ciccie riflesse.
E una soluzione per affrontarla davvero c’è. E non prevede neanche di spogliarsi.
Anzi due. Anzi tre.
Anzi ve lo dico via … c’è una vera e propria strategia integrata.
Primo passo. Acquisire la consapevolezza che invecchiare è inevitabile ma se il tempo scorre per te, scorre anche per la tua vicina, per la tua collega e per Chiara Ferragni. Metodologia: guardarsi intorno.
Secondo passo. Imparare ad amarci, valorizzando, gratificando i nostri pregi e perdonandoci i nostri difetti. Fisici e non. Forse non lo hanno fatto gli altri, forse non lo faranno mai, ma chissenefrega, noi dobbiamo farlo e anche in fretta. Mica abbiamo ancora vent’anni che possiamo perdere tempo a stare lì a leccarci le ferite.
Terzo step. Il più importante. Abbracciare la leggerezza ed uscire a prendere un MOHITO. Magari con un copricapo indiano.
Un bacio.
A presto. Sa
Dettagli:
Foto : Giorgio Leone
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