Cinque anni circa che ho aperto questo blog e qualche volta sul web mi sembra di stare come in piazzetta insieme agli anziani che, mentre camminano chiacchierando con le braccia rigorosamente appoggiate sul fondoschiena, si lamentano di come si stesse meglio quando si stava peggio e di come ormai le stagioni non siano più come quelle di una volta.
I blog sono in declino. I social hanno preso il sopravvento, come forme di comunicazioni più rapide e immediate. Perché nessuno legge più e ci si limita a a guardare le figure o i video ( vedi aumento di Snapchat e le dirette su FB ). Perché con i social ci si può convincere di essere dei veri influencers rapidamente e senza sforzo, comprando followers e like e dimenticandosi poi di averlo fatto.
Insomma i blog sono morti o comunque moribondi.
Forse. Ma io non ci credo.
E’ vero, il pubblico viaggia veloce, divorando immagini. Due tre righe sono già troppe. E il click sul link chi lo fa più. Ma generalizzare è riuttivo e ridicolo.
Quanti di noi potrebbero mai pensare di avere visto un film dopo i primi dieci minuti di visione, o ascoltato una canzone senza averne capito il testo e alzato il volume a paletta ?
Il sugo di mamma è buono se lo gusti insieme ai fusilli o alle penne rigate che ne raccattano l’olio. Non avrebbe lo stesso sapore se trangugiato a cucchiaiate.
Insomma chi legge c’è. Chi non si accontenta di una foto ma è alla ricerca di notizie più approfondite su un prodotto, un ristorante, un capo di abbigliamento, c’è.
Il blogging a mio avviso rimane un modo di fare informazione diretto e genuino.
E poi in fondo poco mi interessa cosa è per gli altri. Ho ben chiaro cosa è per me.
Così continuo a prendermi cura di lui, regalandogli un vestito nuovo, che non se se sia meglio dei precedenti ma è sicuramente quello più adatto per questo momento. Lo guardo e sono orgogliosa.
E ringrazio di cuore Alessio Milazzo, Gaia Provvedi e Marco e Andrea di Studiòvo che si sono presi cura della mia creatura, facendomi … facendoci un regalo bellissimo.
A presto. Sa
♥♥♥
Dettagli :
Foto in bianco e nero in copertina di Annie Leibovitz
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A parte la nuova veste, che trovo molto più avangard,
condivido il fatto che “la velocità” stia prendendo il sopravvento e che le parole debbano essere, sempre più, poche, leggere e di facile comprensione.
E onestamente non so se questo, un giorno, diventerà un bene oppure un male.
Ma è così che sta andando e nessuno di noi, può fermare “il tempo” che avanza e che stacambiando l’ordine al quale siamo stati abituati fino a ieri.
Forse.
Posso dire di aver avuto la tua stessa sensazione sul “consumismo istantaneo” e sul poco, anzi pochissimo interesse a cliccare sul link di approfondimento.
Immagini, sensazioni immediate e via. Anche lo scrivere, nota dolente, è divenuto telegrafico, senza utilizzo di regole( e tralascio l’utilizzo appropriato dei verbi), di sintassi….e questo purtroppo non penso sia un bene. Non coltivando più niente e vivendo solo per tutto ciò che è immediato ci dimentichiamo persino chi siamo, perdendo tutto ciò che richieda lo sforzo di un pensiero, quindi anche la fantasia, ma come dice Katia, il tempo avanza e quindi cavalchiamo l’onda. Starò attenta a non farmi travolgere però! Buon lavoro eh, a proposito il sugo con la pasta è un perfetto esempio
Brava, continuiamo così.
I social saranno pure in aumento. Come i web influencer che avranno la durata di una meteora se continuano a comprare follewer | like |fan.
Ma la verità è che il signor Google premia il contenuto. Le parole.
E quindi, credo | spero, i blog di sostanza. Come il tuo.
Ilaria
http://www.nonsidicepiacere.it
E’ vero, ultimamente anche io sto trascurando la blogosfera. Oltre ad avere meno tempo, noto che ci sono poche novità e, appunto, la gente scrive meno riflessioni. Ed è proprio questo uno dei motivi che mi fa soffermare meno su un blog, il fatto che si tende a scrivere meno e (quasi) sempre le stesse cose.
Invece sono belli quei post dove è giusto che ci siano le immagini, perchè le immagnini comunicano molto, ma è bello anche quando si viene rapiti dal testo dell’articolo che stimola nuovi pensieri e che smuove anche un po’ lo stato d’animo di chi sta leggendo.
Un abbraccio
Enza
Mi piace il nuovo look! Come non condividere la tua riflessione. Siamo ormai travolti dalla velocità. Ma le parole, le parole sono importanti. per questo non smetterò di scrivere i miei pensieri sparsi, qua e là, non smetterò di leggere quelli degli altri. :*
Quanto sono d’accordo, una sacrosanta verità… ormai leggere o scrivere più di una riga sembra quasi diventato impossibile.. :/
Un abbraccio
Federica
Hai propio ragione, i social sembra stiano prendendo il sopravvento peró per fortuna c’è Google ed è impossibile falsificare le visite che fa un blog a differenza dei followers che si possono comprare.
Speriamo bene.
Se ti va passa da me http://www.sweethoneyblog.com
Baci bellissima
non siete obbligati a cavalcare l’onda, personalmente sono stufa dei social tipo instagram, con questa overdose di foto, foto, foto, selfie, foto tutte uguali, outfit tutti uguali, colori uguali
ci dovremmo svegliare, uscire da questa passività, lentamente ci stiamo addormentando in mezzo a like, follower, desiderio di essere come gli altri, stiamo tornando tutti adolescenti insicuri? ma che è?
viva i blogger, per carità, viva chi sa ancora mettere insieme una frase di senso compiuto, ma va bene anche il post sponsorizzato, va bene anche il portale di post informativi, tutto perché sussista un minimo di identità, personalità, unicità e cultura
non facciamoci travolgere