Ogni giorno, una campanella suona.
Per qualcuno è il timbro sul cartellino al proprio arrivo in ufficio o il richiamo ai numerosi impegni tra cui destreggiarsi nel corso della giornata, per altri è ciò a cui abbiamo imparato ad associare il suono fin da bambini, attraversando i corridoi della scuola verso la rispettiva aula.
Sorrido, come chi si ricorda di essere stato dall’altra parte della cattedra in passato e penso ai punti di vista: perchè, con il tempo, la prospettiva cambia, e i miei occhi hanno più di un motivo per strabuzzare increduli. Sono i rischi del mestiere: gli errori di calcolo per l’insegnante, leggings aderenti e pancia scoperta al primo banco per la blogger.
Bimbe mie, parliamone, e sfatiamo un mito che spesso vuole essere più una rassicurazione: la prima impressione conta. Non sono la persona più indicata per consigliarvi un abbigliamento rigoroso quanto le uniformi di Hogwarts (anche se sarebbe una figata, bisogna ammetterlo), ma siamo a scuola e non ospiti da Barbara D’Urso, quindi la lezione di oggi sarà sui consigli di stile per un’apparenza non banale che soddisfi la sostanza. Partiamo?
Vi svelo un segreto mie care ragazze: la lunghezza delle t-shirt per giovani donne non si accorcia con l’età e, anche se prendere freddo alla pancia può sembrarvi un’alternativa migliore alla verifica sulle equazioni di secondo grado , credetemi, non lo è. Se vi sentite comode a indossare leggings o joggers per affrontare sei ore di scuola, meglio abbinarli ai vestitini corti dell’estate riadattati per la mezza stagione o a magliette basic oversize se invece preferite essere sportive, o vi aspetta la lezione di ginnastica.
La tentazione di tornare con il pensiero ai mesi estivi ci influenza anche nell’abbigliamento, ancora fresco e spensierato viste le temperature che passano dalla tundra mattutina al clima tropicale verso mezzogiorno. Se decidete di indossare un’ultima volta i vestitini comprati a luglio in vacanza a Formentera, assicuratevi almeno che siano lunghi poco sopra o poco sotto al ginocchio, così da mostrare un ultimo accenno di abbronzatura. Chi di voi invece avesse già fatto l’occhiolino alle, ben più corte, proposte di abitini e salopette in velluto o tweed delle nuove collezioni, si procuri una scorta invernale di collant nere. Con un paio di stivaletti Chelsea o anfibi Dr. Martens sarete anche comode, oltre che eleganti.
È sempre difficile trovare un abbigliamento che soddisfi la comodità, i gusti e la buona norma scolastica. Fortunatamente, l’arrivo dell’autunno concede di giocare con gli strati, colmando i vuoti lasciati da un vestito sbracciato o da un maglione scollato sul retro. Morbide bluse e caldi dolcevita che, presi singolarmente, potrebbero dare l’idea di un look in perfetto stile secchiona bacchettona, sono i migliori alleati per reinventare i capi più eccentrici del guardaroba.
Forse, uno degli argomenti più delicati spesso soggetto ad estremismi, quindi lo diciamo una volta per tutte: no a cosce e ginocchia che fanno capolino dai vostri ripped jeans. Parlo principalmente dei modelli formaggio groviera che scoprono completamente parte delle gambe, ma anche di quelli con strappi a strisce diffusi tanto da far dubitare un incontro ravvicinato con i felini della Malesia.
Arginare il problema con un paio di collant o leggings fantasia può essere una soluzione, ma il risultato mi ricorda sempre gli abbinamenti di manica corta e manica lunga sovrapposte alla Sheldon Cooper. Per non rinunciare del tutto agli strappi, consiglio piuttosto dei modelli sfilacciati in piccole zone o abbondantemente sfrangiati sull’orlo: molto anni ’90!
Lungi da me dal negarvi il piacere di indossare il contenuto tacco quadrato dei vostri stivaletti invernali, ma spesso a scuola è meglio non testare la pazienza di insegnanti poco inclini a uno strappo alla regola. Per regalarvi qualche centimetro rimanendo comode, le scarpe flatform sono la soluzione più apprezzata proprio perchè il tacco viene nascosto da centimetri di suola preferibilmente monocromatica, se preferite non dare nell’occhio o sembrare un trampoliere al circo Orfei.
Ormai conoscete la mia passione indiscussa per i cappellini, soprattutto quelli eccentrici ed evidenti: insomma, proprio quelli che non si possono indossare a scuola. Questa volta è un appello rivolto sia alle aspiranti Elisabetta II del Regno Unito che alle ragazze Vans ai piedi e skater alla mano: i cappelli con visiera che fanno ombra sugli occhi non sono mai incoraggiati dagli insegnanti, preoccupati che vi facciate un bel pisolino là sotto. Alcuni però, come la sottoscritta per ragioni di coerenza, ammettono i caldi beanie durante le giornate di vento autunnali o il rigido periodo natalizio, ma preparatevi a toglierli in modo fulmineo al cambio dell’ora!
Avete domande?
Benissimo. Settimana prossima verifica, arrivate preparate!
Un abbraccio,
Sa.
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