Che derivi dallo spagnolo mojar (bagnare) o dal termine voodoo mojo (incantesimo), chiunque ne abbia mai assaggiato uno sa che il Mojito è in grado di spegnere la sete e di incantare come una magia.
E in fondo chi non è ha mai assaggiato uno.
Il Mojito è un po’ il simbolo dei cocktail estivi. Il più fresco, il più allegro, quello capace di trasportarti immediatamente con la mente in una delle spiagge più belle, con il tuo pareo più colorato e la musica del momento in sottofondo, anche se lo stai bevendo sullo scalino del barino della tua città deserta in agosto.
Quindi sì … forse è magico.
Ora vi confiderò un segreto. Io sono la regina dei mojiti. Ora ti stai allargando.
E’ vero. Ero la regina dei mojiti. Secondo me ti allarghi ancora.
Insomma il fatto è che nella mia terza vita ( ndr: ora sono alla quinta ) dai 35 ai 40 anni, ho lavorato nei locali come barmaid o barlady, che poi in realtà nessuno ci chiamava così. Facevo la barista insomma. E mi piaceva anche. Parecchio.
Quando sono stata invitata da Bacardi in una delle tappe del suo Bacardi Tour presso il bellissimo complesso del Texas Versilia, non me lo ho tentennato neanche un attimo. Soprattutto perché l’occasione proposta era quella di scoprire segreti e tecniche della preparazione del Mohito in tutte le sue versioni, attraverso una Mixology Academy guidata dal bartender Gabriele Stillitani, fra l’altro, uno tra i venti Instagrammer più influenti di tutta Italia.
La lezione si è aperta con una breve introduzione sulla storia del rum e delle tecniche di mixology, svelando ai partecipanti particolari circa l’origine del Mojito, dalla sua diffusione a L’Avana, alla predilezione di Hemingway che iniziò a berlo alla Bodeguita del Medio, alle sue versioni cubana ed europea, per poi terminare con la preparazione del vero BACARDÍ MOJITO.
Ovviamente ci siamo cimentati anche noi, in un clima allegro e divertito, tra un assaggio e l’altro.
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Ecco la ricetta. Una differenza sostanziale rispetto alla preparazione più comune è l’aggiunta di menta non pressata, ma solo accarezzata, ( provateci, è meraviglioso il profumo che rilascia sulle vostre mani ). Il lime può essere schiacciato ma noi lo abbiamo versato spremuto con l’apposito attrezzino. Insolito ma gradevole anche l’utilizzo di zucchero bianco.
COME PREPARARE IL BACARDÍ MOJITO PERFETTO
2 parti di Rum BACARDÍ Carta Blanca
4 spicchi di lime
12 foglie di menta fresca
2 cucchiaini da tè zucchero semolato
1 parte di soda/seltz.
Schiacciare delicatamente il lime con lo zucchero. Aggiungere le foglie di menta dopo averle pressate leggermente tra le mani e strofinate sull’orlo del bicchiere. Riempire a metà il bicchiere con ghiaccio tritato, versare il BACARDÍ Carta Blanca e mescolare. Completare con altro ghiaccio tritato, uno spruzzo di soda e il rametto di menta.
Se volete saperne di più sulla Storia e le Origini del Mojito, leggete qui sotto:
Difficile stabilire l’origine del Mojito. La credenza più diffusa lo fa risalire alla seconda metà del ‘500 e alle scorrerie nei Caraibi di Sir Francis Drake: uno degli uomini più ecclettici di quegli anni che nacque come pirata e terminò la sua carriera come politico inglese.
Richard Drake aveva ricoperto svariati incarichi pubblici in giro per il mondo. Nel corso delle sue escursioni preparava una gradevole bevanda casalinga aggiungendo zucchero, lime e menta fino a mascherare il sapore del liquore di base.
Quella versione era preparata con aguardiente (rhum non invecchiato – letteralmente acqua di fuoco) di bassa qualità, lime, acqua, zucchero raffinato bianco di canna e una specie locale di menta, la hierbabuena. I marinai chiamavano questa miscela El Draque (da Richard Drake) e la introdussero a Cuba intorno al 1500, proponendola in tutti i porti in cui attraccavano. La leggenda narra anche che veniva utilizzato come rimedio contro il colera.
Qualche secolo dopo, verso la fine del ‘700, pare che gli schiavi africani delle isole caraibiche producessero un nettare dolce dalla canna da zucchero, chiamato guarapo, che mischiato all’aguardiente dava come risultato una “bevanda magica”, un mojo, un incantesimo, che si credeva avesse il potere di guarire molte malattie.
Il nome rimase fino al XIX secolo, quando la gente iniziò a pensare che poteva esserci qualcosa di buono da conservare in quella vecchia strana ricetta. All’inizio del XX secolo nessuno intendeva continuare a bere come un semplice marinaio. Eppure si fece largo l’idea che quegli stessi ingredienti, miscelati con un rum molto diverso e filtrato attraverso il carbone, avrebbero potuto creare qualcosa di completamente nuovo. L’intuizione si rivelò vincente e nacque così il Mojito: uno dei più antichi cocktail cubani. Il drink prese il nome che oggi tutti conosciamo solo dopo la metà dell’800 quando si iniziò ad utilizzare al posto dell’aguardiente, il rum bianco.
La storia del Mojito trova in BACARDÍ un protagonista fondamentale. Nel 1931 il rum BACARDÍ viene infatti citato in molti cocktail book tra cui il Savoy Cocktail Book, come uno degli ingredienti della prima ricetta “ufficiale” del Mojito. Da allora, il cocktail più storico di Cuba, continua a deliziare i palati di consumatori in tutto il mondo.
Alla Bodeguita del Medio, uno storico ristorante di Cuba e in particolare a Angel Martinez, che rilevò il locale, si attribuisce la popolarità della nuova versione del cocktail diffuso all’Havana. Si narra che molti illustri avventori, tra cui E. Hemingway, fossero soliti consumare Mojito in questo celebre ristorante. E’ proprio di Hemingway infatti la famosa citazione:
“my Mojito in la Bodeguita my Daiquiri in el Floridita”
A presto.
Un bacio. Sa
♥♥♥
DETTAGLI:
UFFICIO STAMPA MARTINI & ROSSI
Barbara Herlitzka, tel. +39 011.9419812, bherlitz@BACARDÍ.com
OGILVY & MATHER ITALY
Alice Cavalcoli, tel +39 349 0849867, alice.cavalcoli@ogilvy.com]
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